Mamma Ebe, il film del 1984. Il regista: «L'ho conosciuta, era perfino simpatica»

Il Mattino INTERNO

Il film fu presentato in concorso alla 42ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

La storia di Mamma Ebe ispirò anche un film nel 1985 diretto da Carlo Lizzani.

Narra la storia della santona Gigliola Ebe Giorgini.

Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati

Riportiamo qui l'articolo che scrisse il regista Carlo Lizzani per Il Messaggero nel 2004. (Il Mattino)

Ne parlano anche altre fonti

Mamma Ebe aveva una personalità fortissima ed era molto devota alla Madonna, non reagì mai in modo scomposto alle accuse di esercizio abusivo della professione medica e all’ostracismo della Chiesa Chiesa gremita ieri a Sant’Ermete per ‘Mamma Ebe’. (il Resto del Carlino)

Non osiamo pensare cosa sia avvenuto al Suo cospetto.Si', perche' la signora Ebe Giorgini era una truffatrice. Nata sulle colline della solatia Romagna, 88 anni fa, Ebe Giorgini sin da giovane capi' quella che sarebbe stata la sua strada. (valdinievoleoggi.it)

Venne proibito ai sacerdoti di frequentare Ebe e di dare i sacramenti a lei e ai suoi adepti Molte le donne che presero Mamma Ebe come unico esempio di vita, allontanandosi dai riferimenti seguiti. (Prima Vercelli)

APPROFONDIMENTI RIMINI Morta Mamma Ebe, "Santona di Carpineta" aveva 88 anni:. ITALIA Mamma Ebe, trent'anni di inchieste. Nella casa gestita dalla organizzazione (in Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna) si sarebbero consumati gravi abusi fisici e psichici, sotto forma di trattamenti medici e riti religiosi sui malati, ai quali sarebbe stato estorto denaro in cambio della promessa di guarigione. (ilgazzettino.it)

Sì, sì sono un giornalista, ma ero qui per caso, facevo colazione. Mamma Ebe e le accompagnatrici si avviano alla porta. (LA NAZIONE)

La vicenda della Consolata e di Mamma Ebe portò il vercellese sulle cronache nazionali per diverso tempo, poiché fu proprio da quell'inchiesta che si arrivò alla Congregazione scoprendo che, in realtà, non era riconosciuta dalla Chiesa e fu proprio la vicenda vercellese che portò la donna a ricevere la sua prima condanna. (InfoVercelli24.it)