"Lavorare con Gino Strada mi ha cambiato la vita"

Città della Spezia INTERNO

Il fatto che la sanità sia un'azienda fa già capire molte cose perché come tale deve fare profitto e avere bilanci in pari.

La Spezia - “L'esperienza condivisa con Gino Strada è stata fondamentale per la mia preparazione professionale che dell'apertura culturale”.

Alberto Nardini, ex medico di guerra e chirurgo, ricorda così Gino Strada, il fondatore di Emergency mancato ieri.

Tornando a quegli anni Nardini ricorda: “Lavorare con lui mi ha cambiato la vita, non solo dal punto di vista professionale

“A Gino – ricorda – mi legavano l'amore per il nostro lavoro e la solidarietà, che in questo caso vuol dire sentirsi parte di una comunità umana universale. (Città della Spezia)

Se ne è parlato anche su altri media

Laura Lezza Getty Images. Gino Strada non piaceva granché, perché in modo naturale si guardava bene dal ricalcare la figura del medico asettico, protetto dal recinto dialettico del suo mestiere di specialista, capace di fornire unicamente pareri tecnici e mai riflessioni “scomode”. (Esquire Italia)

a già raccolto 1300 consensi in poche ore l'iniziativa lanciata su change org di intitolare piazzale Cadorna a Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso ieri a 73 anni. Tra i primi a sostenerla `I sentinelli di Milano´ che hanno individuato una possibile piazza, quella della stazione di Cadorna: "Ci vuole qualcosa di particolarmente significativo come piazzale Cadorna. (AGI - Agenzia Italia)

La famiglia si sta occupando delle pratiche burocratiche. La presidente di Emergency: "Verrà ricordato a Milano". Tornerà a Milano nei prossimi giorni la salma di Gino Strada, fondatore di Emergency morto Rouen (Francia) nella giornata di venerdì 13 agosto. (MilanoToday.it)

Dopo la morte di sua madre Teresa nel 2009, è diventata presidente di Emergency Certo, poi c’erano i periodi in cui mi arrabbiavo e dicevo “perché nessuno qui mi si fila?”. (L'HuffPost)

L’Afghanistan dei “pappagalli verdi” è lontano dall’orizzonte eppure vicino: gli amici che da Kabul scrivono le condoglianze per la morte dell’uomo a cui devono l’uscita indenni da tante battaglie combattono in queste ore da soli l’ultima e la più buia delle sfide, sono «still alive», dicono (La Stampa)

Come mi piacerebbe che piazzale Luigi Cadorna, intestato a un guerrafondaio, diventasse piazzale Gino Strada che la guerra la ripudiava". Lo sottolinea Rossella Miccio, presidente di Emergency, l’organizzazione non governativa fondata nel 1994 da Gino Strada, il medico e filantropo scomparso venerdì per un malore mentre si trovava in Normandia. (Il Giorno)