Omicidio di Sara Buratin, recuperato il furgone ed il corpo di Alberto Pittarello

Nordest24.it INTERNO

Recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco il corpo di un uomo all’interno di un furgone inabissatosi due giorni fa nel fiume Bacchiglione, a Bovolenta, nel padovano. Si tratterebbe del corpo di Alberto Pittarello, 39 anni, compagno di Sara Buratin, la 40enne uccisa con 20 coltellate a Bovolenta. I sommozzatori, hanno effettuato l’immersione con un sistema ombelicale denominato SIACS (Sistema Immersione Alimentato e Controllato dalla Superficie). (Nordest24.it)

Su altre fonti

Il suo compagno, Alberto Pittarello, principale indiziato dell’omicidio, si è ucciso, lanciandosi con il suo furgoncino Nissan nel fiume Bacchiglione, a Cà Molin, poco lontano da dove era avvenuto il massacro della donna. (Gazzetta di Parma)

Dopo il ritrovamento del cadavere dell'uomo - che si è suicidato lanciandosi nel fiume con il suo furgone dopo aver commesso l'omicidio - il medico legale dovrà ora stabilire se dopo i primi due fendenti alla base del collo, l'uomo abbia infierito su Sara, già morente, con quasi una ventina di altre coltellate. (ilmessaggero.it)

E' in corso a Padova da alcune ore l'autopsia sul corpo di Sara Buratin, la 41enne uccisa a coltellate dal compagno, Alberto Pittarello, 39 anni, che poi si è suicidato lanciandosi nel fiume con il suo furgone, a Bovolenta (Padova). (Il Messaggero Veneto)

Il rinvenimento del corpo di Alberto Pittarello nell'abitacolo del furgone Nissan adagiato sul letto del Bacchiglione chiude un capitolo di cronaca ma lascia aperta una lunga scia di sgomento e dolore. (ilgazzettino.it)

Secondo fonti investigative, la salma, nonostante tre giorni di permanenza nell'acqua, non era particolarmente deteriorata, facilitando l'identificazione del cadavere. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato un corpo all'interno del furgone Nissan finito due giorni fa nel Bacchiglione, a Bovolenta, nel Padovano. (L'Unione Sarda.it)

Ma su una cosa tutti sono concordi: «Si è ucciso perchè non poteva sopportare l’orrore di quel che aveva commesso». Cos’è scattato nella testa di Alberto Pittarello per portarlo a uccidere la compagna di una vita, madre di sua figlia? È la domanda che tutti, dai familiari, agli amici fino ai datori di lavoro, si pongono senza trovare una risposta. (ilgazzettino.it)