Ausl Romagna, nuova programmazione per ritardo consegne vaccini Pfizer

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Per quanto riguarda la Romagna, si evidenzia un’alta adesione e somministrazione del vaccino anti Covid.

In attesa della nuova fornitura vaccinale, saranno quindi rinviate di qualche giorno le nuove somministrazioni di prime dosi, a coloro che si erano già prenotati per la settimana entrante, nei tre centri vaccinali operanti in Romagna.

Si procederà inoltre al completamento della somministrazione della prima dose vaccinale a gli ospiti delle strutture per anziani. (ravennanotizie.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nicola Zingaretti si presenta davanti alla Direzione nazionale per ragguagliare il 'parlamentino' dem sugli sviluppi della crisi politica innescata dalle dimissioni della delegazione Iv al governo. Anche perché, sottolinea il segretario dem, "le sfide che attendono la maggioranza" non sono poche nè di poco conto. (Yahoo Notizie)

Potremo accelerare la campagna vaccinale, anticipando ad esempio i soggetti fragili tra i 60 e 70 anni e altre categorie a rischio». Il Lazio conta di attingere alla scorta del 30 per cento che aveva tenuto nei congelatori, ma altre Regioni potrebbero avere molte più difficoltà. (Il Mattino)

Il Piemonte non rischia di restare senza vaccini a causa dell’annunciata riduzione delle consegne del vaccino di Pfizer-Biontech: “Attualmente abbiamo una scorta di 28mila dosi - assicura Antonio Rinaudo, che sta coordinando il piano della vaccinazione - Ho sentito questa mattina la struttura di Domenico Arcuri e mi hanno comunicato che per il Piemonte potrebbe esserci una riduzione non superiore a 5-8 mila dosi, un tasso decisamente inferiore al 29 per cento di cui si è parlato a livello nazionale” . (La Repubblica)

Le regioni più penalizzate sono la Lombardia e l'Emilia Romagna, dove mancheranno all'appello per ciascuna 25.740 dosi (ovvero 4.290 fiale, col nuovo calcolo di 6 dosi, e non più 5, per ogni fiala); segue il Veneto, con un taglio di 24.570 dosi. (Fanpage.it)

”Siamo preoccupati - ha chiarito l’assessore Segnana - perché questa decisione produrrà un’asimmetria tra le diverse regioni italiane. Non è riconoscibile alcun criterio per questa difformità: non vi è proporzionalità, né con la popolazione, né con il numero degli anziani, né con il numero o la percentuale di dosi somministrate - osserva l'assessore Segnana”. (Alto Adige)

L’Italia è prima in Europa per numero di inoculazioni e adesso rischia di dover rallentare a causa degli annunciati ritardi delle forniture da parte dell’azienda Pfizer BioNTech. I richiami Nel Lazio sono oltre 100 mila le dosi già iniettate, il 6% in persone di età superiore agli 80 anni. (Corriere della Sera)