Infarto e ictus: l’elisir di lunga vita in una nota bevanda

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Tale bevanda infatti riduce il rischio di malattie cardiovascolari e fa diminuire il tasso di mortalità.

Chi beveva abitualmente tè, inoltre, ha avuto un rischio ridotto del 56% di avere malattie cardiache e ictus letali e un rischio ridotto di morte del 29% per tutte le altre cause.

In un’analisi di tipi di tè, è emerso che l’uso del tè verde porta a un calo del 25% delle malattie cardiache, degli ictus e delle morti rispetto alle altre qualità di prodotto. (Meteo Web)

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Chi beveva abitualmente tè, inoltre, ha avuto un rischio ridotto del 56% di avere malattie cardiache e ictus letali e un rischio ridotto di morte del 29% per tutte le altre cause. Ai bevitori frequenti di tè è stata diagnosticata una malattia cardiovascolare aterosclerotica 1,41 anni dopo gli altri ed è stato notato come vivano 1,26 anni in più rispetto a chi beve tè raramente o non lo beve per nulla. (RSI.ch Informazione)

La ricerca suggerisce, quindi, che un 50enne bevitore abituale di tè verde possa vivere oltre un anno in più rispetto a chi invece ne assume più sporadicamente. Bere tre tazze alla settimana di tè potrebbe essere il segreto di una vita più lunga e più sana: questo è quanto asserisce un recente studio cinese. (FocusTECH)

Questa percentuale, però, è presa con le dovute accortezze da parte degli studiosi, visto che nell’analisi solo l’8% degli intervistati consumava tè nero. Bere tè almeno tre volte a settimana allunga la vita e mantiene il corpo in salute. (Gazzetta di Parma)

Un nuovo studio dimostra che bere almeno tre tazze di tè alla settimana non solo mantiene il corpo in salute, ma allunga anche la vita. Il tè nero, invece, è completamente fermentato e durante questo processo i polifenoli vengono ossidati in pigmenti e possono perdere i loro effetti antiossidanti. (Il Messaggero)

Altro dato da sottolineare è che chi beveva la classica tazza di tè regolarmente aveva un'aspettativa di vita a 50 anni, superiore di 1,26 anni in più rispetto a chi non lo beveva. Successivamente sono stati divisi in due gruppi: nel primo gruppo i bevitori abituali di tè che lo consumavano tre o più volte alla settimana, nel secondo chi non ha mai bevuto tè e chi lo beveva saltuariamente. (il Giornale)

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