Ciciliano: «Positivi Covid distinti da ricoverati per altre malattie? Può essere fondamentale»

Corriere della Sera ESTERI

Un bollettino che tenesse conto solo dei pazienti ricoverati per Covid e non di quelli in ospedale per altre patologie potrebbe avere una valenza omissiva agli occhi dei cittadini?

«Tutto ciò che è attorno alla scuola può contribuire alla crescita dei contagi: dagli assembramenti sulle banchine e sui mezzi di trasporto alla non corretta gestione degli scaglionamenti degli ingressi

Chieda ai colleghi delle terapie intensive e delle rianimazioni degli ospedali chi sono i ricoverati per Covid-19. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Il bollettino del ministero della Salute con i nuovi contagi da coronavirus, il numero delle vittime e i dati sulle ospedalizzazioni deve rimanere quotidiano. Bollettino covid, cosa dicono gli esperti. (Adnkronos)

di Adriana Logroscino. La richiesta delle Regioni di distinguere positivi e ricoverati sintomatici da quelli asintomatici non passa. Fa decisamente muro, poi, il presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli: «No a operazione di maquillage: comunque li si conteggi, i degenti in aumento sovraccaricano gli ospedali» (Corriere della Sera)

"Sarà importante verificare ininterrottamente l’impatto dei sistemi sanitari regionali attraverso il costante monitoraggio dei ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive. All’interno delle classi il rischio, anche se presente, risulta più contenuto se si rispettano le norme di prevenzione", conclude Ciciliano (LiberoQuotidiano.it)

"Soltanto chi lavora in ospedale - sottolinea l'esperto - si rende conto della drammaticità di questa situazione. Il bollettino quotidiano dei contagi da coronavirus "ci viene richiesto dai trattati internazionali e dall'Oms. (Adnkronos)

Roma, 15 gen – Il Cts dice che il bollettino giornaliero Covid non si tocca: gli asintomatici restano a fare numero (e a giustificare le restrizioni). (Il Primato Nazionale)

«Questa variante Omicron raggiungerà tutti — ha precisato —, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo un’altra variante, quasi tutta la popolazione bene o male incontrerà questa variante». (Corriere della Sera)