Alibaba riceve maxi multa, ma il titolo decolla a Hong Kong

FIRSTonline ECONOMIA

Il Ceo Daniel Zhang ha inoltre rassicurato gli investitori sul fatto che la multa “non avrà conseguenze negative sul business gruppo”.

L’importo della multa, pari a 18,23 miliardi yuan (2,33 miliardi di euro), corrisponde al 4% delle vendite interne registrate nel 2019, cioè 456 miliardi di yuan.

Le azioni Alibaba, dopo aver toccato un massimo di +16%, hanno chiuso la seduta con un rialzo del 6,51%. (FIRSTonline)

La notizia riportata su altre testate

12 Aprile 2021. (Lettura 2 minuti). . . . (Teleborsa) - Alibaba scambia in netto rialzo alla Borsa di Hong Kong nonostante la maximulta da 2,8 miliardi di dollari arrivata nel weekend da parte dell'Antitrust cinese per abuso di posizione dominante. (ilmessaggero.it)

Le autorità Antitrust cinesi hanno inflitto ad Alibaba una multa di 2,8 miliardi di dollari dopo aver concluso un’indagine che ha esaminato presunte pratiche monopolistiche. In una dichiarazione inviata al NYT, Alibaba ha detto che accetterà la sanzione e si assicurerà “di svolgere meglio le sue responsabilità sociali“. (ItaliaSmartphoneReview)

Il colosso dell’e-commerce, Alibaba, ha segnato un +5,32% alla Borsa di Hong Kong. Il titolo di Alibaba. In avvio di seduta alla Borsa di Kong Kong, infatti, il titolo del colosso dell’e-commerce fondato da Jack Ma segna un rialzo del 5,32%, a 229,60 dollari di Hk. (News Mondo)

Gli investitori attendono una serie di dati macroeconomici in arrivo dalla Cina e guardano alla campagna di vaccinazione Usa. Le Borse asiatiche chiudono in calo dopo un avvio in terreno positivo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La multa da 2,8 miliardi dell’Antitrust cinese ha fatto “bene” ad Alibaba? Nonostante la stangata record, che supera anche quella da 975 milioni di dollari inflitta a Qualcomm nel 2015, i mercati hanno accolto . (Zazoom Blog)

È emerso che, dopo che un’indagine relativa all’antimonopolio, la società pare che abbia abusato della sua posizione dominante sul mercato per diversi anni. Si tratta di un giro di vite sui conglomerati tecnologici e indica che l’applicazione antitrust cinese sulle piattaforme Internet è entrata in una nuova era. (Telefonino.net)