Ue, cambia la scadenza sulle etichette alimentari: in arrivo la dicitura "spesso buono oltre"

La Gazzetta dello Sport SALUTE

Una nuova informazione in etichetta per allungare la vita degli alimenti e ridurre al contempo ogni forma di spreco: la Commissione europea ha lanciato infatti la proposta di aggiungere alla classica dicitura "Da consumarsi preferibilmente entro" anche la nuova formula "Spesso buono oltre". La modifica è contenuta nella bozza dell'atto delegato su cui Bruxelles è al lavoro. Secondo l'Esecutivo dell'Unione europea, la nuova aggiunta è necessaria per ridurre lo spreco alimentare, poiché consente "una migliore comprensione della data di scadenza", andando a influenzare "il processo decisionale dei consumatori in merito all'opportunità di consumare o eliminare un alimento". (La Gazzetta dello Sport)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma la Coldiretti mette in guardia sull'importanza di mantenere in etichetta il Termine Minimo di Conservazione (Tmc) riportato con la dicitura "Da consumarsi preferibilmente entro" che indica – ricorda l'associazione degli agricoltori – la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue caratteristiche organolettiche e gustative, o nutrizionali. (Adnkronos)

– Indicare in etichetta la frase “spesso buono oltre” da aggiungere alla dicitura attuale “da consumare preferibilmente entro” è la proposta della Commissione Europea contenuta in una bozza di regolamento delegato con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari. (Agenzia askanews)

Adesso si attende il confronto con gli altri Stati membri. Cambiano le regole delle etichette per gli alimenti, che fanno spazio a una dicitura inedita. (Virgilio Notizie)

In questi giorni molti si chiedono se la proposta della Commissione europea di aggiungere nell’etichetta alimentare la dicitura “spesso buono oltre” sia una buona notizia per la riduzione dello spreco. (L'HuffPost)

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La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille) (Aduc)