Roma, perché gli studenti dell'Università La Sapienza protestano e si scontrano con la polizia

Vanity Fair Italia INTERNO

I motivi della protesta Le proteste sono legate agli accordi di ricerca con Israele. Da alcuni giorni era attesa la riunione del Consiglio di Amministrazione (Cda) e del Senato Accademico per discutere di questi accordi. L'appello 2500 tra studenti, ricercatori, amministrativi e 150 docenti dell'università avevano lanciato un appello chiedendo al Senato accademico di sospendere gli accordi con gli atenei israeliani. (Vanity Fair Italia)

La notizia riportata su altri media

Lo stesso, nella notte dello scorso 14 aprile, avrebbe, dopo essersi introdotto a casa di un suo connazionale ed averlo aggredito, sottratto a quest’ultimo lo smartphone, al termine di un violento scontro fisico. (Tarantini Time Quotidiano)

“Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo – si legge in un appello scritto dagli studenti – Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio può produrre un importante cambiamento“. (Il Fatto Quotidiano)

La Dott.ssa Rita Sverdigliozzi, nata a Bojano in provincia di Campobasso, è mamma di due bambine. Prima di entrare in Polizia – e dopo essersi laureata in Giurisprudenza, con tanto di abilitazione alla professione – ha insegnato matematica alle scuole elementari a Roma (Cronache Cittadine)

Scontri scatenati dalla protesta degli universitari sulla questione degli accordi di ricerca con Israele. Due sono stati gli arrestati dopo il tentativo di entrare al Senato accademico e poi al commissariato sotto al quale si erano radunati dei manifestanti: uno è stato fermato dopo avere danneggiato un'auto della polizia, una ragazza avrebbe aggredito un dirigente della polizia durante il tentativo di irruzione nel commissariato. (Liberoquotidiano.it)

In sciopero della fame, gli studenti chiedono apertura al dialogo da parte della rettrice Antonella Polimeni e del Senato accademico. «Siamo studenti e studentesse dell'Università La Sapienza di Roma, abbiamo deciso di intraprendere uno sciopero della fame dalla mattina di mercoledì 17 aprile, incatenati sotto al rettorato del nostro ateneo», recita il comunicato diffuso, nel quale si rivolgono «a tutti coloro le cui coscienze sono scosse dalle terribili immagini del genocidio in corso a Gaza, dalla preoccupante condizione in cui versano tutti i territori palestinesi sotto attacco continuo, e dalla possibilità sempre più reale di una escalation generalizzata della guerra in Medioriente e non solo». (La Stampa)

Si sono incatenati e sono in sciopero della fame da oggi le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all'interno dell'università La Sapienza. "Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c'è più tempo - si legge in un appello scritto dagli studenti - Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d'Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento". (Trentino)