Dai raid contro le milizie filo-Teheran agli omicidi mirati: tutte le opzioni per la risposta “saggia” di Netanyahu contro l’Iran

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Una risposta di Israele all’attacco iraniano arriverà. Non è ancora chiaro come e quando ma, stando almeno alle dichiarazioni del primo ministro di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, sarà “saggia e non di pancia”. È proprio quello che sperano un po’ tutti gli osservatori internazionali, a partire dagli Stati Uniti e dagli altri alleati dello ‘Stato ebraico’ che non vogliono un allargamento del conflitto a livello regionale: l’eventuale risposta armata di Israele deve compiere uno step in discesa nella scala della tensione tra i due Paesi rivali. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ringrazio i nostri amici per il loro sostegno nella difesa di Israele e parlo sia del sostegno verbale sia del sostegno concreto. "Vengo ora dagli incontri con i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania. (il Dolomiti)

Milano, 17 apr. Cameron e Baerbock sono i primi diplomatici occidentali a visitare Israele dopo l'attacco missilistico e di droni senza precedenti dell'Iran lo scorso fine settimana. (il Dolomiti)

Sono tutti i soldati i 14 feriti nell’attacco degli Hezbollah nella cittadina di Arab al-Aramashe. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che 6 sono gravi, 2 in forma moderata e altri 6 leggeri. (Gazzetta del Sud)

Nel frattempo, il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, incontrando i suoi omologhi britannici e tedeschi in visita in Israele li ha esortati a riconoscere i Pasdaran come gruppo terroristico. (Adnkronos)