Green pass: prime sospensioni all'Università di Bologna tra personale docente e amministrativo

Gazzetta del Sud INTERNO

Secondo quanto riporta la stampa locale è stato ufficialmente sospeso un docente che per cinque volte consecutive non ha voluto esibire la certificazione verde.

"Finora abbiamo avuto meno di una decina di sospensioni, tra personale docente e amministrativo», ha dichiarato Chiara Elefante, prorettrice al personale.

C'è anche il caso di una dipendente amministrativa che ieri ha raggiunto il quinto giorno consecutivo senza voler mostrare il Green pass per entrare in ufficio e per la quale l’iter di sospensione è stato avviato. (Gazzetta del Sud)

La notizia riportata su altre testate

Sarebbero "oltre un centinaio" gli aderenti, riferisce lo stesso comitato: come primo atto hanno inviato una diffida al rettore uscente, Francesco Ubertini, e al direttore generale dell'Ateneo perchè "prendano posizione contro l'obbligo del green pass e tuteli i propri dipendenti". (La Repubblica)

L’ultima bizza. Nel frattempo è nato in seno all’Alma Mater il gruppo dei dipendenti contro il Green pass, formato da docenti e personale tecnico-amministrativo Green pass obbligatorio: dove serve e dove no. (il Resto del Carlino)

I sottoscrittori della diffida hanno concesso un termine massimo di sette giorni a Unibo per rispondere e si sono resi anche disponibili ad un confronto con il Rettore o il Direttore Generale" Il gruppo si è costituito l'11 ottobre, giorno dello sciopero generale di base, quando una delegazione ha formalmente inviato una diffida al rettore uscente, Francesco Ubertini. (BolognaToday)

Prima il caso di un professore, Francesco Benozzo, ufficialmente sospeso dall’Ateneo per non aver voluto esibire il green pass per cinque volte consecutive. Come lei stessa ha scritto era «tranquilla» perché in quella sede dell’Università (in via Centotrecento) nessuno «lo aveva mai controllato» . (Corriere della Sera)

Piuttosto sono tra i tre promotori del referendum che chiede di abrogare il Green pass, perché sono sicuro che sarà uno strumento richiesto anche dopo la fine dello stato d’emergenza al 31 dicembre 2021». (Corriere della Sera)