Ilaria Alpi, ucciso da una bomba il somalo Hassan: era stato assolto dall’omicidio dopo 17 anni di carcere

Corriere della Sera INTERNO

In seguito a un ulteriore ricorso, però, fu ritenuto innocente e assolto.

«Non possono proprio archiviare e non far venir fuori la verità», sottolineò, ricordando che di ampi depistaggi si era parlato nella sentenza d’assoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Perugia

di Redazione Esteri. Condannato a 26 anni, Hashi Omar Hassan era stato risarcito con oltre 3 milioni di euro dallo Stato italiano. (Corriere della Sera)

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La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Ordine dei Giornalisti e l’Usigrai, con l’avvocato Giulio Vasaturo, depositeranno una richiesta al pm di Roma, all’ambasciata italiana a Mogadiscio e a quella della Somalia in Italia, per sollecitare "indagini mirate sulle dinamiche dell’attentato in cui ha perso la vita Hashi Omar Hassan, anche al fine di verificare l’esistenza di un eventuale collegamento fra questo delitto e l’inchiesta, tuttora in corso, sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo 1994". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La morte di Hashi Omar Hassan. Hashi Omar Hassan è morto a Mogadiscio a seguito dell’esplosione provocata da una bomba installata sotto il sedile della sua auto. Hashi Omar Hassan viveva nella capitale somala e lavorava per la sua attività di import-export. (Virgilio Notizie)

Alla Procura di Roma un fascicolo di indagine sull’omicidio di Ilaria e Miran è ancora aperto. Ma è bene essere franchi: le probabilità di arrivare a qualcosa, dopo tanti anni e con tanti testimoni deceduti, sono ridotte al lumicino (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I mandanti veri che il 20 marzo di 28 anni fa misero a tacere Ilaria e Miran resteranno probabilmente ignoti. Hassan era stato arrestato nel 1998 durante un soggiorno in Italia, dove doveva deporre su altre vicende somale. (Gazzetta di Parma)

Hassan, dopo la sua scarcerazione, è stato risarcito dal governo italiano con oltre 3 milioni di euro. La morte di Hashi è collegata al caso Alpi? (ilGiornale.it)

Aveva passato quasi 18 anni in carcere, ma non ci ripensava con livore. Mi dispiace moltissimo: era riuscito a rimettersi in carreggiata e stava cercando di recuperare tutto quello che non aveva vissuto durante quelli ingiusti 18 anni in prigione», conclude don Favarin (Corriere)