Che fine ha fatto il buco nero da 70 masse solari? - MEDIA INAF

Oggi è stata annunciata la scoperta di un buco nero stellare di 33 masse solari, presentato come il più massiccio a oggi noto nella Via Lattea. Ma nel 2019 su Nature era stata data notizia di un altro buco nero stellare, sempre nella nostra galassia, di 70 masse solari. Che fine ha fatto? Come mai è stato spodestato? Per capirlo, abbiamo intervistato l’astrofisico Mario Lattanzi dell’Inaf di Torino, coautore di entrambe le scoperte È di oggi l’annuncio della scoperta del buco nero di massa stellare più grande a oggi noto nella nostra galassia, la Via Lattea. (Media Inaf)

Ne parlano anche altre testate

La missione Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea ha rivelato l'esistenza del più grande buco nero stellare conosciuto nella Via Lattea, escluso quello supermassiccio al centro della galassia. (Tom's Hardware Italia)

I dati del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (Osservatorio Europeo Australe) e di altri osservatori da terra sono stati utilizzati per verificare la massa del buco nero, stimandola a ben 33 volte quella del Sole. (Agenzia askanews)

La scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy and Astrophysics, è stata guidata dal Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, il Cnrs, e ha visto la collaborazione anche dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dell’Agenzia Spaziale Italiana, delle Università di Catania, di Torino e di Padova e della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. (L'Eco di Bergamo)

Si chiama BH3 ed è un buco nero da primato, il più massiccio buco nero di origine stellare tra quelli finora scoperti, con ben 33 masse solari. La scoperta è stata effettata grazie al satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea. (Ilmeteo.net)

Cinquantadue anni, di Reggio Calabria, ha messo il suo timbro sull'eccezionale scoperta, «una di quelle che capitano una volta nella vita», come lui stesso ama ripetere. (ilmessaggero.it)

Gli astronomi hanno scoperto nella Via Lattea un buco nero di origine stellare, dormiente e massiccio. “Mai mi sarei aspettato di trovare un buco nero così massiccio, così vicino a casa nostra”, ha affermato il professore Pasquale Panuzzo a Media Inaf , ingegnere calabrese autore principale dello studio pubblicato su Astronomy and Astrophysics Letters. (Libero Tecnologia)