"Silenzio è complicità". Per alcuni lavoratori di Facebook, Zuckerberg deve fermare Trump

L'HuffPost ESTERI

Mentre Twitter segnala i cinguettii di Trump, il social di Zuckerberg assiste senza far niente.

Dobbiamo far sentire la nostra voce”, scrive Toff su Twitter.

“Il silenzio è complicità”, scrive Tan.

L’America brucia nelle proteste dopo la morte di George Floyd, e per alcuni lavoratori di Facebook, sul social troppo silenzio arriva dall’alto.

Jason Toff, direttore della gestione dei prodotti di Facebook, ha biasimato la gestione di Zuckerberg nei confronti dei post del presidente. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Tutta la Big Tech contro le violenze razziali, e implicitamente contro chi l’hate speech - il linguaggio d’odio - lo fomenta, ossia Donald Trump, meno Mark Zuckerberg ed Elon Musk che rischiano grosso prendendo molto alla larga la tragedia dell’afroamericano morto per asfissia in Minnesota per mano di poliziotti bianchi. (L'HuffPost)

Perché difendendo la libertà di espressione in realtà Zuck difende se stesso. Lo scorso ottobre Zuckerberg ha organizzato all’Università di Georgetown a Washington un incontro sulla libertà di espressione e sulla censura. (L'HuffPost)

Facebook sembra essersi reso conto che mancava qualcosa alla sua piattaforma e oggi lancia un nuovo strumento per permettere l’eliminazione dei vecchi post, così da poter fare pulizia nei profili. (TuttoTech.net)

Mark Zuckerberg ha annunciato che non intende censurare i politici. I dipendenti del social network hanno preso le distanze dal loro capo, criticato anche dai leader di tre gruppi a difesa dei diritti umani: Color of Change, The Leadership Conference on Civil and Human Rights e NAACP Legal Defense and Educational Fund. (Calciomercato.com)

Zuckerberg è comunque un industriale capace e sa che, nel caso di un cambiamento politico, queste scelte gli si ritorcerebbero contro. In effetti, la posizione personale di Mark Zuckerberg è chiaramente contraria alla propaganda trumpiana, ma l’azienda è schiava di dinamiche a lui aliene. (Lega Nerd)

Ovviamente questa funzione non è pensata per sbarazzarci di vecchi post imbarazzanti per noi stessi, quanto per togliere i contenuti “compromettenti”, magari per cercare lavoro, o rimuovere ogni traccia di una vecchia relazione. (MobileWorld)