Signor Appendino e mister Sganga: la strana sfida dei mariti per il ballottaggio

Corriere della Sera INTERNO

Così, mentre Appendino e Sganga tacciono e lasciano che a litigare siano i rispettivi mariti e compagni, il Movimento torinese si spacca tra l’ala destra e quella sinistra, la fazione dei pretoriani appendiniani e il nucleo movimentista.

E lo dico io — sottolinea — che, forse più di tutti, con Stefano ho discusso anche duramente in questi anni, soprattutto quando ero presidente».

Così, se le mogli non si espongono, tocca ai mariti dichiarare per chi voteranno. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Dal debito comunale, alla mobilità sostenibile che diventa «dolce» perché la sindaca uscente usa spesso questo aggettivo, fino ai diritti civili e alle periferie. Quel che non dovrebbe essere obbligatorio è il vuoto pneumatico del M5S, comprensivo del silenzio imbarazzato dei vertici a Roma, nel quale risuonano solo le voci dei mariti, chissà a quale titolo. (Corriere della Sera)

Personalmente io sono fortunata, ho potuto scegliere di fare politica, perché ho un marito che mi sostiene, l'aiuto dei genitori con la bambina. Se parlo della mia forza politica, invece, devo dire che in questi cinque anni ho percepito l'assenza di una struttura locale. (Fanpage.it)

Così, se le mogli non si espongono, tocca ai mariti dichiarare per chi voteranno. Tutto questo mentre il leader Giuseppe Conte lancia il suo endorsement per il dem Roberto Gualtieri a Roma, ma su Torino e un eventuale appoggio a Lo Russo tace (Corriere della Sera)

E se alcuni sono prevedibili, come la chiamata ai 5 Stelle del segretario nazionale dem Enrico Letta, alcuni sono meno scontati. Dall’altra parte non potrei mai, mai e sottolineo mai sostenere Lo Russo, che ho avuto modo di (non) apprezzare in questi anni: votarlo vorrebbe dire tornare indietro». (Corriere della Sera)

Oltre a questo «ha dichiarato che continuerà a effettuare le trascrizioni dei figli delle coppie omosessuali avviate da Chiara», dice. Torino, il candidato sindaco del centrodestra Damilano: "Sì al sequestro delle roulottes dei campi rom abusivi". (La Stampa)

Con la vittoria di Paolo Damilano succederebbe niente di più di quanto successo qualche anno fa a Genova dove il sindaco Bucci sta facendo un buon lavoro. Dall’altra parte non potrei mai, mai e sottolineo mai sostenere Lo Russo, che ho avuto modo di (non) apprezzare in questi anni: votarlo vorrebbe dire tornare indietro» (Corriere della Sera)