Europee, Bonaccini e il Pd alla prova. Candidati anche Gualmini e Mumolo

il Resto del Carlino INTERNO

E’ quello di Elisabetta Gualmini il primo nome ‘bolognese’ (non di origine, ma sicuramente di cursus honorum) che si legge nella lista ufficializzata ieri da Elly Schlein, che ha messo in fila i candidati del Pd alle Europee nel collegio del Nord-Est. La professoressa, ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ed europarlamentare uscente, è al quarto posto dietro il governatore Stefano Bonaccini (che ha annunciato la sua candidatura a capolista due giorni fa), la civica Annalisa Corrado e l’altrettanto civico Ivan Pedretti (il Resto del Carlino)

La notizia riportata su altre testate

Un lungo trascorso tra i banchi del Consiglio comunale, una lunga militanza a sinistra, un’esperienza da vice segretario provinciale dei dem, poi la rottura e il passaggio ad Articolo 1: Todisco negli ultimi anni si è sempre mosso nell’ambito del Centrosinistra, all’ombra del governatore De Luca che lo ha voluto commissario del Consorzio di bonifica del Volturno. (Orticalab)

Infatti nel Pd discutono accanitamente. Personalizzazione. (la Repubblica)

La segretaria ha messo sul tavolo la proposta poco prima dell’inizio della riunione chiama ad approvare le candidature ma, secondo quanto viene riferito, ha trovato parecchia perplessità nel partito.La leader Pd sarà capolista in centro e nelle isole, anche se ha precisato che lo fa per “dare una mano alla squadra” e che poi resterà in Parlamento a Roma fare la battaglia contro Giorgia Meloni. (Agenzia askanews)

Elly Schlein vorrebbe fare come Giorgia Meloni, che mette il suo nome a caratteri cubitali nel simbolo di Fdi. Ma non può, perché nonostante abbia raggiunto l’accordo interno con le correnti sulle liste, quell’accordo si porta appresso una postilla che le stesse correnti giudicano indigeribile: accettare che il nome della segretaria campeggi nel logo elettorale dei Dem. (L'HuffPost)

Nel Pd sono d'accordo solo su una cosa: rinviare le decisioni importanti a data da destinarsi. Finisce in farsa la direzione che avrebbe dovuto sancire la candidatura alle Europee della segretaria Elly Schlein, con tanto di nome della leader nel simbolo della lista. (Liberoquotidiano.it)

La segretaria presenta la sua candidatura come una “candidatura di servizio” ma insiste a mettere il suo nome nel simbolo del Pd alle europee. “Elly, non puoi fare come la Meloni”. (L'HuffPost)