L'omaggio del Museo dell'Automobile di Torino ad Ayrton Senna a 30 anni dalla morte: il suo ricordo in una ricchissima mostra

La Stampa SPORT

L'omaggio del Museo dell'Automobile di Torino ad Ayrton Senna a 30 anni dalla morte: il suo ricordo in una ricchissima mostra Maurizio Bosio / Ag. Reporters Il primo maggio del 1994 il campione di Formula 1, tra i più amati di sempre, Ayrton Senna perdeva la vita in un incidente alla curva del Tamburello del circuito di Imola. L'uomo morì a 34 anni, ma il mito diventò eterno. Una mostra, che ospita una ricchissima collezione di cimeli, lo ricorda al Museo dell'Automobile di Torino, che si apre oggi. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tante generazioni hanno conosciuto, purtroppo anche tragicamente, la naia. La leva militare ha avuto anche una funzione sociale. Per molti giovani, la naia è stata la prima, a volte l’unica, occasione per uscire dal paese. (IlSudest)

Dopodomani di tre decenni fa ci lasciava il più talentuoso pilota automobilistico mai nato. In un tiepido pomeriggio festivo, il destino beffardo spezzo la giovane vita di Ayrton Senna da Silva. (Il Messaggero - Motori)

Noi che c’eravamo, non potevamo nemmeno lontanamente immaginarlo. E ci intenerimmo tutti vedendo il grande Ayrton Senna precipitarsi al capezzale del giovane connazionale. (Quotidiano Sportivo)

E anche stavolta la firma è dell’artista pietrasantino Stefano Pierotti, che già allora aveva realizzato una scultura per Senna poi donata e posizionata all’altezza della maledetta curva del Tamburello, dove il pilota perse la vita a soli 34 anni. (LA NAZIONE)

A 30 anni dalla scomparsa di Ayrton Senna, a Imola sono tante le iniziative per dedicare al campione brasiliano l'intera giornata. Programma fitto, dall'Autodromo a teatroo, anche in ricordo di Ronald Ratzenberger IMOLA PER SENNA E RATZENBERGER: IL PROGRAMMA DELLE INZIATIVE (Sky Sport)

Sono passati trent’anni dal quel terribile week-end di Imola, passato alla storia come il peggior Gran Premio della storia, dove in tre giorni è successo e poteva succedere di tutto. Ad un certo punto non sembrava più una corsa automobilistica ma un bollettino di guerra e ad ogni giro ci si chiedeva se sarebbe successo qualcos’altro. (IlSudest)