Iran vs Israele: la variabile Bibi

ISPI ESTERI

L’attacco sferrato dall’Iran contro Israele nella notte di sabato è valso allo stato ebraico il sostegno dei principali leader mondiali, che tuttavia hanno immediatamente esortato Israele a mostrare ‘moderazione’. Una reazione anomala che, d’altronde, riflette l’eccezionalità di un’operazione su cui ancora osservatori e analisti sembrano divisi. Quella che Teheran ha lanciato – a suo dire in rappresaglia all’attacco contro l’ambasciata iraniana in Siria il 1° aprile – è stata un’azione spettacolare ma calibrata, per non innescare la riposta israeliana? Tel Aviv reagirà comunque, dopo aver dato prova di forza, intercettando e abbattendo la quasi totalità degli ordigni? La crisi può considerarsi conclusa o è l’ennesimo indicatore di un’escalation inevitabile? In una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto a tutte le parti di “fare un passo indietro dal baratro”, avvertendo che “né la regione né il mondo possono permettersi un’altra guerra”. (ISPI)

Ne parlano anche altre fonti

Fonti europee a Teheran confermano l'impressione di un attacco contro Israele votato alla massima spettacolarizzazione e alla minimizzazione dei danni, che più che 'una prova di forza ha dato una prova di debolezza' del regime iraniano (Adnkronos)