Alimenti, controlli Nas in grossisti e distributori cibi etnici, irregolarità nel 50%

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Controlli mirati, nelle ultime settimane, da parte del Comando dei carabinieri per la Tutela della Salute contro forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale. I carabinieri Nas hanno effettuato circa 700 ispezioni dalle quali sono emerse irregolarità in 329 strutture, pari al 50% circa degli obiettivi controllati. Sono state segnalati all'autorità giudiziaria e sanitaria oltre 300 operatori di settore e contestate 540 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di oltre 500mila euro. (Today.it)

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Infine, sempre in un’attività di deposito e vendita della provincia, l’ASL di Brindisi, su richiesta dei carabinieri del NAS, ha disposto la distruzione di circa 120 kg di pesce e 30 kg di frattaglie di pollo in quanto privi di etichetta (Tarantini Time Quotidiano)

Il Nas di Cagliari nel corso delle ultime settimane, tra le province di Cagliari e Oristano, ha controllato una cinquantina di grossisti e depositi di alimenti etnici, riscontrando 15 non conformità rispetto a quanto previsto in materia; si è proceduto pertanto ad elevare le previste sanzioni amministrative per un totale di circa 14.000 euro e a sequestrare le derrate alimentari prive del requisito della tracciabilità o non regolari sotto il profilo della custodia e conservazione. (L'Unione Sarda.it)

Sporco ovunque e mille chili di cibo non tracciato: 10 negozi multati tra Salerno, Avellino e Benevento Vasta operazione dei carabinieri del Nas tra le province di Salerno, Avellino e Benevento: il totale dei provvedimenti adottati ammonta a circa due milioni di euro. (Fanpage.it)

Devono essere proprietari di cani regolarmente microchippati ed iscritti nella banca dati dell’anagrafe canina. E’ previsto inoltre fino ad un massimo di 200 euro per la sterilizzazione dei cani di sesso femminile e di 100 euro per quelli di sesso maschile”. (Sardegna Reporter)

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”Perché – evidenzia – se ci consideriamo parte dell’oceano, allora non siamo solo parte del problema ma anche parte della necessaria soluzione. Aggiunge che anche il consumatore deve esigere che ciò che consuma sia sano e sostenibile e, per questo, deve essere posta maggiore enfasi sulla trasparenza nella catena del valore degli alimenti acquatici. (Pesceinrete)