Chi è Nemo, cantante della Svizzera e prima persona non binaria a vincere l'Eurovision Song Contest

Nemo, vincitore dell'Eurovision Song Contest 2024, classe 1999 è originario di Bienne, ma vive a Berlino dove si è affermato nel mondo della musica. In The Code racconta la libertà ritrovata "rendendomi conto di essere né uomo, né donna": è la prima persona non binaria a vincere la competizione. (Fanpage.it)

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La Svizzera a poche ora dai festeggiamenti per la vittoria di Nemo all’Eurovision Song Contest 2024 di Malmo, applaudita da chiunque tranne che dall’ex generale Vannacci, lavora alla task force che dovrà organizzare la prossima edizione della manifestazione nel 2025. (Il Fatto Quotidiano)

Un numero sostenuto da un picco di 6 milioni 663mila telespettatori (durante l'esibizione di Angelina Mango) e uno straordinario 59.4% di share nel momento della proclamazione del vincitore. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

“A futura memoria (se la memoria ha un futuro)”. È questo il titolo della tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie “Trame” che, prendendo spunto dal lavoro di Leonardo Sciascia, quest’anno si terrà dal 18 al 23 giugno a Lamezia Terme. (Corriere di Lamezia)

All’indomani della finale, però, c’è qualcuno a cui la performance dell’artista elvetico non è piaciuta. Dalle giurie dei Paesi partecipanti all’Eurovision Song Contest, il giudizio è stato quasi unanime: Nemo – nome d’arte di Nemo Mettle – ha portato la migliore canzone all’edizione 2024 della kermesse. (Open)

«Il Mondo al Contrario è sempre più nauseante». Il generale sospeso dall'Esercito, candidato con la Lega alle Europee, sui social commenta così la notizia della vittoria all'Eurovision Song Contest 2024 di Nemo, l'artista che rappresenta la Svizzera ed è la prima persona digenere non binario a vincere la rassegna. (Corriere della Sera)

È quello di Amedeo Minghi che ha deciso di dire la sua sull’Eurovision Song Contest che ha visto come vincitore il cantante svizzero, Nemo. “Non sono riuscito a guardare per intero il festival europeo, cioè sodoma e gomorra…non era un festival”, esordisce Minghi in alcune storie pubblicate sulla sua pagina Instagram. (Il Fatto Quotidiano)