Il successo di The Last of Us 2: un'occasione anche per riscoprire Control

Mettere in campo armi come levitazione e telecinesi sposa la ricerca di dinamismo cinematografico che Remedy insegue dalle prime sparatorie al rallentatore di Max Payne.

Anche Control, appunto la fatica più recente di Sam Lake, si proietta in questa dimensione sospesa tra arte e spettacolo.

The Last of Us Parte II è un poderoso affresco, in chiave post-apolittica, della società americana, nonché l’opera più ricca, complessa e significativa dell’astro oggi più brillante di Naughty Dog, Neil Druckmann. (Gazzetta di Parma)

La notizia riportata su altri giornali

Capace di totalizzare a livello mondiale vendite per oltre 4 milioni di copie nei primi tre giorni, The Last of Us 2 ha confermato ancora una volta come i titoli di grande qualità non vengano penalizzati da spoiler e operazioni boicottaggio. (Multiplayer.it)

"Da un lato, devi costruire una nuova tecnologia per il nuovo hardware, e questa può essere una battaglia in salita. Recentemente Neil Druckmann ha detto la sua riguardo le potenzialità che la nuova console offre agli sviluppatori. (Eurogamer.it)

The Last of Us: Parte 2, invece, riesce a trasmettere tutta la fisicità degli scontri anche nelle immagini statiche. Me l’ha ricordato perché le ambientazioni di The Last of Us: Parte 2 sono piene di dettagli che raccontano di un mondo fermo al 2013. (IGN Italia)