Fitch mette Evergrande in fallimento selettivo. Torna il rischio contagio sui costruttori cinesi

La Stampa ECONOMIA

Una decisione inevitabile, nonostante i tentativi del governo di Pechino, tramite la banca centrale cinese, People’s Bank of China (Pboc), di intervenire sul mercato

A incidere sono stati i mancati pagamenti dei coupon su due bond emessi dalla sussidiaria Tianji Holding Limited, uno da 654 milioni di dollari, l’altro da 590 milioni.

Era solo questione di tempo.

Evergrande, il secondo costruttore immobiliare cinese, è stata messa in default selettivo dall’agenzia di rating statunitense Fitch. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

"La PBOC si impegna a creare condizioni di parità" ha concluso Evergrande è ufficialmente in default, dopo avere mancato di rimborsare - anche oltre il periodo di garanzia di 30 giorni - una serie di obbligazioni in dollari. (Adnkronos)

In particolare Shanghai ha guadagnato lo 0,98% a 3.673 punti; Shenzhen ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 2543,16 punti. A Hong Kong l'indice Hang Seng ha guadagnato l' 1,1% a 24254,86 punti prima della notizia dell'agenzia di rating Fitch secondo la quale il colosso immobiliare cinese Evergrande e' "inadempiente" con il pagamento di 82,5 milioni di dollari in scadenza a novembre. (Il Sole 24 ORE)

Ora che il default di Evergrande è conclamato, le cose si complicano anche per Suning, con relativa preoccupazione che a cascata tocca l'Inter. La misura, comunica Fitch, segue il mancato pagamento dei coupon offshore per 82,5 milioni di dollari, alla scadenza dei 6 dicembre dei 30 giorni del periodo di tolleranza. (La Gazzetta dello Sport)

(reuters). Evergrande non paga i bond e Pechino commissaria il colosso immobiliare dal nostro corrispondente Gianluca Modolo. (La Repubblica)

Il peso degli asset negativi. Evergrande finora ha riportato 1,97 trilioni di yuan ($ 310 miliardi) di passività al 30 giugno, il più alto del settore. Così il Governatore della Banca centrale cinese, Yi Gang, durante un seminario online sul ruolo dell’hub finanziario di Hong Kong. (Il Sole 24 ORE)

Un debito complessivo di 300 miliardi di dollari si abbatterebbe come una grandinata sull’economia cinese. Zhang nel 2017 aveva investito 2,6 miliardi di euro acquistando azioni del colosso immobiliare: denaro, questo, che rischia di non tornare più al patron. (Inter-News)