Nuova ondata covid tra reinfezioni e casi gravi tra vaccinati a causa degli anticorpi “impazziti”

InvestireOggi.it SALUTE

Secondo gli esperti, nonostante la preoccupazione per via della maggiore contagiosità della variante Omicron 5, l’efficacia del vaccino resta alta

Nuova ondata covid, la ricerca sulla malattia grave anche tra vaccinati. La ricerca si è svolta analizzando 48 pazienti tra i 20 e gli 86 anni vaccinati con due dosi, che hanno avuto la malattia grave.

Con il nuovo boom dei contagi covid si temono anche le reinfezioni e il rischio di malattia seria anche nei soggetti vaccinati. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altri media

Lo studio aveva come scopo comprendere come mai alcuni soggetti, nonostante avessero ricevuto almeno 2 dosi di vaccino, manifestassero la forma grave di Covid. In sostanza, grazie a questa scoperta, i Medici potranno individuare i soggetti più a rischio di contrarre la forma grave del virus (InformazioneOggi.it)

La colpa è di alcuni anticorpi 'impazziti' (auto-anticorpi), già presenti prima dell'infezione e della vaccinazione, che vanno a indebolire la risposta immunitaria innata contro il virus. (Alto Adige)

Malati Covid in forma grave nonostante le dosi di vaccino: soluzione all'enigma arriva da uno studio che fa luce su un elemento del nostro sistema immunitario: gli auto-anticorpi. Cellule che possono indebolire le "difese" del nostro organismo, e si trovano in soggetti spesso sopra i 65 anni o che soffrono di particolari malattie. (La Provincia Pavese)

Eppure c’è una piccola percentuale di persone che nonostante il vaccino ha contratto lo stesso la forma grave della malattia. Il vaccino Moderna è stato autorizzato per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni, il siero di Pfizer dai 6 mesi ai 4 anni (Money.it)

Questo studio, invece, dimostra come la stessa tipologia di anticorpi sia stata localizzata anche in pazienti vaccinati. Ne esistono di tre tipi, e quello a cui fa riferimento lo studio è il tipo I, anche detto “alfa/beta“ (QuiFinanza)

In alcuni pazienti, tuttavia, la ragione sembra essere un’altra: una ridotta attività dell’interferone, un tipo di proteina prodotta dal sistema immunitario per contrastare l’invasione da parte dei virus. (iLMeteo.it)