Moby Prince trent'anni dopo: il giorno del dolore

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IL TELEGRAFO Livorno INTERNO

"Ricorrono trent'anni - ricorda il Presidente della Repubblica - dall'immane tragedia che coinvolse il traghetto Moby Prince.

L'opera consta di un modello del traghetto Moby Prince interamente rivestito di miniature della rassegna stampa dell'epoca.

Ore 18.50 – Concerto per solisti coro e orchestra “Requiem KV626” di W.A.Mozart in ricordo della tragedia del Moby Prince

30 lunghi anni di dolore e di dubbi per la strage del Moby Prince. (IL TELEGRAFO Livorno)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mancherà perché impegnato in una lunga battaglia personale di riabilitazione dopo il grave malore dello scorso 16 febbraio, ma Loris Rispoli, presidente dell'associazione 140, simbolo della lotta dei familiari delle vittime, sarà comunque presente con la mente e con lo spirito di chi non si è mai arreso di fronte all'impunità di una "strage", come ormai da tempo la definiscono i parenti tutti e non più soltanto loro. (LivornoToday)

Moby Prince: 140 vittime, 30 anni di ferite. La giornata si è chiusa con il concerto per solisti coro e orchestra “Requiem KV626” di W.A.Mozart in ricordo della tragedia del Moby Prince (QuiLivorno.it)

L’impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune”. Lo dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando il trentesimo anniversario del disastro della Moby Prince. (Riviera Oggi)

Ormai non ci sono dubbi – commenta il sindaco di Riposto Enzo Caragliano -; purtroppo, per arrivarci, ci sono voluti trent’anni. E non sono bastati a fare chiarezza su tutti gli inquietanti interrogativi posti da quella notte da incubo. (Gazzettinonline)

I misteri Moby Prince, trent'anni di dubbi mai sciolti e una nuova inchiesta di Laura Montanari 09 Aprile 2021 di Laura Montanari. Poi il presidente si sofferma sulle indagini: "Sulle responsabilità dell'incidente e sulle circostanze che l'hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce. (La Repubblica Firenze.it)

Io gli detti anche la mia giacca perché era bagnato e si lamentava, piagnucolava dicendo: ho camminato sui morti, son tutti morti, ho camminato sui morti, son tutti morti”. Questa circostanza gli fu fatta notare anche dai senatori in commissione e Valli rispose che “forse era stata sbobinata male” (Il Fatto Quotidiano)