Prokopenko, il comandante irriducibile dell'Azov che Mosca vuole morto

Corriere della Sera ESTERI

Lui lo sa ed è probabile che non s’illuda troppo: è entrato nel Reggimento Azov fin da quando prese vita nel 2014.

di Francesco Battistini. Il capo dell’Azov portato via con un veicolo blindato speciale perché, dicono i russi, «la gente di Mariupol voleva ucciderlo».

Lo chiamano comandante (talvolta camerata) Rapanello, «redis», soprannome che già gli davano gli ultrà della Dynamo quando frequentava l’Olimpico di Kiev

L’ultimo a mollare, dopo il suo vice Sviatoslav «Kalina» Palamar che aveva registrato un messaggio quasi uguale il giorno prima. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Comincia così il racconto di Lydia Vasylivna, 66 anni, madre del vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, detto Kalyna, ultimo a lasciare l’acciaieria di Mariupol. Fino a gennaio Kalyna viveva a Mariupol con sua moglie e suo figlio di cinque anni. (Open)

A chi le domanda se il figlio sia nazista, la donna replica:. A parlare in un’intervista al Corriere della Sera è Lydia Vasylivna, 66 anni, madre del 39enne Svyatoslav Palamar, detto Kalyna, vicecomandante del battaglione Azov che per ultimo ha lasciato le acciaierie di Mariupol. (L'HuffPost)

Adesso la madre teme per la sorte del figlio, ha paura che il figlio venga torturato Esordisce così Lydia Vasylivna, 66 anni, madre di Svyatoslav Palamar detto “Kalyna“, il vicecomandante del battaglione Azov che ha lasciato per ultimo le acciaierie di Mariupol. (Secolo d'Italia)

Il ruolo del Battaglione Azov perché e quando il "presidente sarà costretto a lasciare". La donna racconta di averlo sentito l'ultima volta il 20 maggio: "Erano le undici di mattina. Battaglione Azov (Liberoquotidiano.it)

Prima di rispondere alle nostre domande, Lydia Vasylivna, 66 anni, vuole farci sapere chi è Svyatoslav Palamar detto Kalyna, il suo ragazzo di 39 anni, vicecomandante del battaglione Azov, ultimo a lasciare le acciaierie di Mariupol. (Corriere della Sera)

Grazie alla presenza dei miei uomini al fianco degli alleati russi e ai combattenti di Lugansk la pressione si sta facendo sempre più imponente Sono stati gli americani a mettere i nostri popoli l'uno contro l'altro sfruttando il fanatismo di qualche piccolo gruppo wahabita. (ilGiornale.it)