I sorrisi dopo la rabbia. In piazza con i genitori per dire no alle bombe e anche ai manganelli

LA NAZIONE INTERNO

Di Gabriele Masiero Un autentico diluvio in piazza Vittorio "saluta"l’arrivo dei manifestanti. Acqua a catinelle per mezz’ora, ma loro non si scoraggiano: invadono i loggiati e poi quando esce il sole, via in marcia. In più di 5 mila attraversano le vie dello shopping: commercianti "armati" di telefonini che filmano. In testa il "cordone di sicurezza" delle pettorine arancioni: una dozzina di adolescenti che strillano nel megafono per dettare tempi e modalità degli spostamenti e che tengono botta fino alla fine come se avessero fatto migliaia di manifestazioni. (LA NAZIONE)

Su altri giornali

A Roma, chiamate dalla Comunità palestinese in Italia, Cambiare Rotta, Unione Popolare, Rifondazione Comunista e alcune sigle anarchiche, 1.500 persone si sono date appuntamento in piazza Vittorio per dirigersi poi verso piazzale Tiburtino. (Il Manifesto)

Pisa — Nessuna divisa. Non si vedono poliziotti, carabinieri o finanzieri mentre il lunghissimo corteo percorre le strade del centro della città. (La Repubblica Firenze.it)

A Pisa gli studenti tornano in piazza ma questa volta il corteo, organizzato dal coordinamento degli studenti medi, è concordato con la Questura. (ilGiornale.it)

Anche Liliana Segre ha avuto la sua parte di contestazioni durante le manifestazioni pro-Palestina di sabato 2 marzo. (la Repubblica)

Già nei giorni scorsi le piazze di tutta Italia si erano riempite, da Roma a Milano, da Pisa a Firenze, per la causa palestinese. Partendo da piazzale 1 Maggio, fino ad arrivare in piazza Matteotti, più di mille persone – senza alcuna tensione con le forze dell’ordine – hanno ribadito pubblicamente il loro pieno appoggio alla resistenza palestinese contro «il genocidio perpetrato dallo stato di Israele». (Gazzetta di Modena)

Tante le facce in questa galleria fotografica di chi ha voluto manifestare il proprio dissenso contro la guerra in Palestina e una condanna per le cariche della polizia avvenute lo scorso venerdì 23 febbraio. (LA NAZIONE)