Fedez "ruba" la scena. E Michele Bravi dà lezioni buoniste a Pio e Amedeo

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Una sorte toccata anche a Michele Bravi, che ha approfittato del palco del Concertone del Primo maggio per rispondere al duo comico Pio e Amedeo.

Vogliono colpire quelli per i quali andrebbe eliminata dalla tradizione musicale italiana una canzone come I watussi, "gli altissimi negri", al pari di "Zingara" di Iva Zanicchi.

La corale degli artisti quest'anno non c'è stata, offuscata dall'ego del singolo e così le parole spese dagli altri artisti nei loro monologhi sono state quasi ignorate. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

Un potere che Fedez aveva già mostrato di saper esercitare nei confronti del mezzo televisivo al recente Festival di Sanremo. Sono bastate due parole di Michele Bravi sul “peso delle parole”, perché il sipario crollasse sullo spettacolo “politicamente cafone” di Canale 5. (Pickline)

Aurora Ramazzotti va contro Pio e Amedeo. Lo si fa ignorando che chi fa parte delle categorie in questione ha espresso chiaramente di non volerle sentire (Gossip News)

Contrasti evidenti, lampanti, dei quali Pio e Amedeo non hanno alcuna responsabilità Ed è qui che scatta il secondo tempo della storia, con Pio e Amedeo finiti, imprevedibilmente, in una sorta di dualismo ideologico: Fedez uguale sinistra, Pio e Amedeo uguale destra. (Tvblog)

Da tenere assolutamente presente per la seconda edizione di Lol – Chi ride è fuori su Amazon Prime Video Il pezzo è uno dei migliori monologhi di Stefano Rapone, che si caratterizza per la capacità di rimanere impassibile ad ogni battuta (anche se nel finale qualche segnale di cedimento si avverte). (Tvblog)

Ecco qui la doppia morale di una sinistra bigotta che non può tollerare che la sua egemonia culturale venga messa in discussione. Come nel mondo anglosassone, anche in Italia non si può più dire nulla che i crociati del politicamente corretto si rivoltano e invocano la censura contro chi non si adegua. (ilGiornale.it)

Certo, lo hanno fatto comici veri e di livello, consapevoli dell’importanza della parola e degli effetti che ha prodotto nella storia» Così scrive in un post su Facebook la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, in merito al monologo dei due comici nel programma ‘Felicissima Sera’. (leggo.it)