Unioncamere, Sicilia al secondo in Italia per tasso di crescita d'imprese

Trapani Sì ECONOMIA

Sul fronte dell’andamento imprese Siciliane per settori di attività va sottolineata l’aumento di costruzioni (saldo +227) e agricoltura (saldo +203) che spingono la crescita delle imprese siciliane.

Sul tasso di crescita delle imprese per provincia, al primo posto Trapani (+0,72%), poi Catania (+0,61 per cento) e Ragusa (+0,56 per cento); in coda Caltanissetta, Enna e Agrigento.

La forma giuridica sempre più ambita rimane la società di capitale (tasso di crescita +0,93 per cento), a seguire ditte individuali con un tasso di crescita di +0,47 per cento. (Trapani Sì)

La notizia riportata su altri giornali

I SETTORI. Turismo, edilizia (grazie anche al bonus 110) sono stati i settori più vivaci, nonostante la pandemia. Il saldo è risultato positivo per 1.388 unità (nel III trimestre 2019 era stato di sole 575 unità). (Il Piccolo)

E’ quanto emerge dai dati di Unioncamere-InfoCamere sulla dinamica delle imprese italiane. Un risultato frutto di quasi 30mila iscrizioni di nuove imprese contro poco meno di 13mila chiusure nel periodo. (CASA&CLIMA.com)

Rispetto allo stesso trimestre del 2019, le iscrizioni (4.575) sono leggermente diminuite, mentre le cessazioni sono state solo 3.770. A livello nazionale le imprese attive sono rimaste sostanzialmente invariate nel trimestre estivo: quasi un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese. (Bologna 2000)

Unioncamere fa i conti sull’andamento del terzo trimestre 2020 in regione. La crisi da Covid si è “mangiata” nel terzo trimestre dell’anno 2.648 imprese. La più ampia riduzione è per le imprese del commercio (-1.472), segue l’agricoltura (-1.066), minori le perdite nella manifattura, nel trasporto e magazzinaggio, nell’alloggio e ristorazione. (Forlì24Ore)

In miglioramento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente anche le attività di servizio alle imprese (+1.829), le attività immobiliari (+1.561) e quelle dei servizi di informazione e comunicazione (+1.214). (La Repubblica)

È quanto dichiara il prof. Sandro Simoncini, urbanista, docente a contratto di economia delle imprese all’Università Uninettuno. La pratica dell’“apri e chiudi” è assai diffusa, basti pensare che in Italia non esiste azienda edile che abbia più di vent’anni». (StatoQuotidiano.it)