La provocazione di Massini: “Se oggi dici di essere antifascista ti identificano. E allora identificateci tutti”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nel corso del suo monologo sui morti sul lavoro lo scrittore Stefano Massini lancia una provocazione dal palco del 1 maggio: “Io sono contro questo massacro e questo sfascio. Sono antisfascista, si può dire? C’è una ‘s’ in mezzo. No perché se oggi dici di essere antifascista arriva la Digos. Visto che mi hanno fatto firmare dei fogli dicendo che mi assumevo la responsabilità di quello che dicevo, vorrei dire alla Digos: identificateli tutti”. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Ermal Meta si è trovato costretto ad intrattenere il pubblico cantando `Hallelujah´ di Leonard Cohen solo con la chitarra acustica, e l'effetto è stato più che positivo dato che al termine della sua esibizione è spuntato il sole. (Corriere TV)

“Uno sfascio, un massacro”, ha detto Massini, “Io sono antisfascista, si può dire? Se dici antifascista ti identifica la Digos“. E sul lavoro: “In Italia si può morire due, tre, quattro volte“. (Virgilio Notizie)

A Roma, al concertone del primo maggio, prima di esibirsi con Paolo Jannacci nel brano presentato a Sanremo, "L'uomo nel lampo", un tributo ai morti sul lavoro, Stefano Massini ha lanciato una provocazione: "Sono anti-Sfascista, perché se dici antifascista ti identifica la Digos (La Stampa)

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Stefano Massini sul palco del Concertone del primo maggio al Circo Massimo, a Roma, prima di esibirsi con Paolo Jannacci nel brano presentato a Sanremo, "L'uomo nel lampo", un tributo ai morti sul lavoro, ha lanciato una provocazione: "Sono anti-sfascista, perché se dici antifascista ti identifica la Digos (Repubblica TV)

E’ Stefano Massini a pronunciare le parole più scomode e lo fa dopo una premessa necessaria: ha firmato una mole di carte per assumersi la responsabilità di quello che sta per dire. Bisogna arrivare alle dieci e mezza di sera per sentire qualcosa di scorretto nella lunga maratona del concertone del primo maggio. (La Stampa)