Torino, 35 mila sardine sotto la Mole per il flash-mob in piazza Castello

La Repubblica INTERNO

Il falsh-mob si è aperto con il canto 'Bella Ciao'.

Sono poi arrivate le parole, e tutta la piazza ha cantato all'unisono, esplodendo in un grande applauso finale.

di Alessandro Contaldo

Sono almeno 35 mila le sardine torinesi che si sono radunate in piazza Castello.

A intonarla per prima una studentessa universitaria di Vercelli, Uli.

(La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

E poi i cartelli delle «Sardine affumicate contro lo smog» di Torino Respira, ma nessuna bandiera o logo di partito. Forse sarebbe stato meglio partecipare come cittadini, senza proclami, senza distinguo, senza aggrapparsi a una boa a forma di sardina arancione per farsi notare; ma tant’è! (Corriere della Sera)

"Torino si Slega" lo slogano della manifestazioneGli organizzatori hanno anche varato un vademecum per chi parteciperà la dimostrazione. Siamo per l’ecologia della mente e dell’ambiente, perché vogliamo vivere bene in un posto che sta bene. (La Repubblica)

Oggi Torino è qui, in piazza, ad alzare la voce perché é arrivato il momento di dire no a qualsiasi tipo di fascismo, razzismo, discriminazione. La piazza, di 40 mila persone secondo gli organizzatori, ha iniziato a seguirla in un crescendo di voce. (Corriere della Sera)

Gli organizzatori scrivono su Facebook: «Sardine torinesi, dimostriamo ancora una volta come questa città sia culla di civiltà e libertà. Un evento Facebook che ha raggiunto più di 70mila partecipanti e la volontà di una manifestazione pacifica e senza bandiere di partito. (Quotidiano Piemontese)

Poi la piazza ha intonato "Bella ciao" a bocca chiusa nel ricordo delle donne vittime di femminicidio. Siamo in 40 mila dicono i promotori guardando una piazza Castello che che si è riempita per il flash mob organizzatoin coicnidenza con la giornata dei diritti umani. (La Repubblica)

Ad aprire la serata sarà “Bella Ciao”, cantata da tutti i presenti, cominciando solo con l’accenno musicale a bocca chiusa, senza parole “come tutte quelle vittime di violenza che non ne hanno avuto la possibilità e, chi per loro non ce l’ha fatta, apriremo la bocca, parleremo, urleremo, per rivendicare la nostra libertà. (Quotidiano Piemontese)