Esselunga, la mortadella, l'ombra della mafia: l'inchiesta su Giovanni Toti e la corruzione in Liguria

Open INTERNO

Nelle 654 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti c’è anche la mafia. L’inchiesta che accusa il governatore di aver svenduto «la propria funzione e i propri poteri» ha uno sfondo da cui emerge, non per lui, un filone di corruzione elettorale aggravato proprio dalla finalità mafiosa. Mentre l’intreccio descritto dalla procura di Nicola Piacente e dal gip Paola Faggiani va a toccare anche i supermercati Esselunga (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

Esponenti di Forza Italia nella bergamasca, Arturo Angelo e Italo Maurizio sono accusati di corruzione elettorale con finalità di agevolare Cosa Nostra al nord. Dei due fratelli, Arturo lavora al Consiglio regionale della Lombardia nello staff del consigliere Jonathan Lobati che ricopre anche il ruolo di presidente della Commissione Territorio. (MilanoToday.it)

“Senti Renato, io sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qua. È la mattina del 17 marzo 2022 e Francesco Moncada, consigliere d’amministrazione di Esselunga e marito dell’ad Marina Caprotti, va a trovare Giovanni Toti nel suo ufficio al palazzo della Regione Liguria: nella stanza ci sono le cimici piazzate dalla Procura di Genova, che indaga entrambi per corruzione. (Il Fatto Quotidiano)

D’altra parte, il candidato presidente Giovanni Toti arrestato per corruzione elettorale, non risparmia complimenti ai due gemelli Testa che vivono in provincia di Bergamo, entrambi raggiunti … (La Repubblica)

«È una vicenda giudiziaria che risale a parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa...». Fa bene e condivido le sue parole». (Corriere della Sera)

"Da tempo denunciavamo una vicinanza sconveniente, dal punto di vista politico, tra Toti e finanziatori privati. (Fanpage.it)

Una «accortezza», che non ha impedito agli investigatori di captare le conversazioni con le quali si sarebbe accordato per far ottenere all’imprenditore genovese grossi favori in cambio di fondi per le campagne elettorali. (Corriere della Sera)