Covid Lazio, D’Amato su mix vaccini: “Il 10% rifiuta, non vogliamo obbligarli”

Sky Tg24 INTERNO

La maggior parte dei richiami è stata eseguita utilizzando Pfizer-BioNTech, come prescrive il ministero”.

Non si possono trascurare le loro obiezioni, sono circa il 10 per cento dei vaccinandi.

D’Amato: “Obbligo è errore, via più efficace è persuasione”. Sulla questione, D’Amato ha proseguito: “La circolare del ministero e la determina di Aifa sono discordanti.

“Obiettivo immunizzare popolazione in breve tempo”. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri media

Mix vaccinale, in quali Paesi si usa? AstraZeneca, Ema: «Contro le varianti accorciare tempi seconda dose». (ilmessaggero.it)

«Nella Regione Lazio la campagna vaccinale procede veloce e in totale sicurezza, oggi superiamo le 4,5 milioni di somministrazioni»: a fare il bilancio sull’attività di prevenzione Covid è l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che oggi, venerdì 18 giugno, ha scritto al ministro Speranza e al generale Figliuolo per chiedere uno specifico approfondimento su chi vuole AstraZeneca anche come seconda dose e rifiuta il mix di farmaci deciso dal ministero della Salute e da Aifa, per fermare l’uso di Vaxzevria. (Corriere della Sera)

Perché il Lazio si è disallineato dalle decisioni del ministero della Salute sulla vaccinazione eterologa? «Ma quale disallineati!», esclama irritato l’assessore alla Sanità e Integrazione socio sanitaria Alessio D’Amato senza neppure finire di ascoltare la domanda. (Corriere della Sera)

A riaprire la questione ci ha pensato l’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato, che ieri ha chiesto di lasciare ai vaccinandi la scelta di ricevere un vaccino AstraZeneca anche per il richiamo. (Il Manifesto)

"Hanno paura di essere denunciati se dispensano un tipo di vaccino diverso da quello richiesto o viceversa. Non si possono trascurare le loro obiezioni, sono circa il 10% dei vaccinandi. (Adnkronos)

E con una lettera inviata mercoledì al ministero della Salute ha chiesto un parere per uno specifico consenso informato che prenda in considerazione questa possibilità. A riferirlo è sempre il ministero della Salute nel documento, che porta la firma di Franco Locatelli, in cui si vieta la somministrazione della seconda dose di Astrazeneca agli under 60 (Il Fatto Quotidiano)