Fibrillazione atriale, primo intervento sotto ipnosi

People for Planet SALUTE

Grazie all’uso dell’ipnosi, spiega Bacino, “durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata.

«Il dottor Bacino – racconta il paziente – si è avvicinato e ha iniziato a parlarmi, a chiedermi di fare respiri profondi e di rilassarmi.

L’ablazione della fibrillazione atriale. L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore e solitamente necessita di una terapia a base di più farmaci somministrati a scopo analgesico e anestetico. (People for Planet)

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Una grossa novità a livello internazionale, dunque, e ora si spera che l’utilizzo dell’ipnosi in elettrofisiologia possa essere sempre più esteso. Tutto ciò significa che si tratta di un intervento più o meno lungo (si possono superare anche le tre ore) e che necessita generalmente di una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico. (greenMe.it)

Bacino ha introdotto a Savona l’utilizzo dell’ipnosi nella pratica clinica, grazie alla collaborazione con il centro di Aritmologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti diretto dal dott. Marco Scalione e dopo aver frequentato la prestigiosa scuola italiana di ipnosi CIICS (Centro Italiano di Ipnosi Clinico Sperimentale) di Torino. (AlbengaCorsara News)

«Grazie all'ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata - sottolinea Luca Bacino-. L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento. (Mediagold)

“L’ipnosi clinica – aggiunge – è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie”. (Responsabile Civile)

“Grazie all’ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata – dichiara Bacino – L’ipnosi clinica è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l’utilizzo dei convenzionali farmaci e inoltre la procedura è resa molto più tollerabile. (Quotidiano Piemontese)

– Primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con l’utilizzo della ipnosi a scopo analgesico. “L’ipnosi in elettrofisiologia – dice Bacino – è senza dubbio una novità a livello internazionale e il suo utilizzo sempre più estensivo potrà migliorare drasticamente il lavoro quotidiano del cardiologo interventista”. (L'Opinionista)