La morte di Paolo Mauri. Le conversazioni su Machiavelli nelle sere d'estate

Quando Paolo Mauri arrivò in redazione, La Repubblica era nata da pochi mesi.

Un tempo breve che era bastato però a precisare una delle sue prerogative – a parte l’innovativa linea politica e il modo in cui esporla.

Questa peculiare prerogativa era la grande attenzione ai fatti e personaggi della cultura.

Già la foliazione del giornale lo rendeva evidente

(la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Giunsero così i primi nomi della cultura che cominciarono a firmare quelle pagine: Alberto Arbasino, Attilio Bertolucci, Alfredo Giuliani, Antonio Tabucchi, Giuliano Briganti. Condurre quelle pagine, così affollate di “primedonne” non era facile. (la Repubblica)

Per vent’anni guidò la Cultura de «la Repubblica». Come molti letterati della sua generazione, Paolo Mauri, milanese nato nel 1945, si è diviso tra attività redazionale e direttiva interna ai giornali e attività critica. (Corriere della Sera)

L'arte di non essere snob: così aveva creato il nostro gruppo di Simonetta Fiori. Il compagno di redazione. Conosceva tutto, gli amici lo chiamavano “wikipedia” (la Repubblica)