Programma di protezione per le famiglie dei pentiti: ecco come funziona

la Repubblica INTERNO

Non è automatico, per lo Stato italiano che la famiglia di un collaboratore di giustizia venga messa sotto protezione. Coniuge e figli possono infatti scegliere di rinnegare il proprio parente che, come nel recente caso del casalese Sandokan (una moglie e 4 figli), ha deciso di rompere il silenzio. Spesso questa presa di distanze avviene in pubblica piazza proprio per lanciare un messaggio a chi … (la Repubblica)

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Francesco Sandokan Schiavone ha «condannato a morte» Roberto Saviano, Rosaria Capacchione e in ultimo Marilena Natale. Per questo motivo tutti sotto scorta. «Questo di Schiavone è un pentimento importante: io penso che potrebbe essere il nostro Tommaso Buscetta», spiega Ruotolo, giornalista di rango e ora anche componente della segreteria nazionale del Pd. (Corriere)

A 70 anni, 26 anni dopo la sua cattura in un bunker a Casal di Principe dove era con la moglie Giuseppina Nappa e le figlie, il capo dei Casalesi, Francesco Schiavone, noto con il soprannome di Sandokan, ha iniziato a collaborare con la giustizia. (il Fatto Nisseno)

Cafiero de Raho, parlamentare del Movimento 5 stelle, vicepresidente della Commissione Giustizia ed ex Procuratore Nazionale Antimafia, da pubblico ministero, rappresentò l'accusa anche nel processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, che costò l'ergastolo proprio per Schiavone, accusato di sei omicidi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Francesco Schiavone, noto come "Sandokan", collaborerà con la giustizia. A far discutere oggi è un post sulla scuola. (Repubblica TV)

Anni fa lo avevo invitato a pentirsi dicendogli che il suo potere ormai era in crisi". Roberto Saviano, grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo "Gomorra", commenta sui social la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ricordando che nel 2010, dopo l'arresto del primo figlio, lo invitò a collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)

Ora Francesco “Sandokan”, così soprannominato per i capelli lunghi e la presunta somiglianza con l’attore Kabir Bedi (ma lui ha sempre odiato il paragone), si è pentito davvero. Complice forse la malattia al tumore che da tempo lo affligge, si è pentito il fondatore della cosca che ha ridisegnato la mappa criminale del clan dei Casalesi e scritto la storia della Camorra lasciandosi dietro una lunga scia di sangue nell’agro aversano tra gli anni ’80 e ’90. (TERRANOSTRA | NEWS)