Trent'anni senza Senna: quel giorno con Ayrton perdemmo l'innocenza

Quotidiano Sportivo SPORT

Esattamente trenta anni fa, il 29 aprile 1994, la Formula 1 cominciò a perdere l’innocenza. Noi che c’eravamo, non potevamo nemmeno lontanamente immaginarlo. Quel giorno, un venerdì, stavamo a Imola per una grande festa popolare. Ma all’improvviso uno schianto terribile mise in pericolo la vita del pilota brasiliano Rubens Barrichello. Se la cavò, Rubinho. E ci intenerimmo tutti vedendo il grande Ayrton Senna precipitarsi al capezzale del giovane connazionale. (Quotidiano Sportivo)

Su altre fonti

In un tiepido pomeriggio festivo, il destino beffardo spezzo la giovane vita di Ayrton Senna da Silva. Un ex ragazzo brasiliano, considerato eroe e chiamato “Magic”, che interpretava la guida come fosse un’arte istintiva. (Il Messaggero - Motori)

La giornata del Primo Maggio è dedicata al ricordo del brasiliano Ayrton Senna e del pilota austriaco Roland Ratzenberger. L’autodromo di Imola è il centro di queste celebrazioni con Food Truck attivi tutto il giorno e ruota panoramica nella zona di Via Malsicura, che presto diventerà Fan Zone per l’imminente Gran Premio. (Sky Sport)

C’è di nuovo il tocco della Piccola Atene dietro il commosso ricordo del pilota brasiliano di Formula 1 Ayrton Senna, scomparso 30 anni fa durante il Gp di Imola. (LA NAZIONE)

Tante generazioni hanno conosciuto, purtroppo anche tragicamente, la naia. La leva militare ha avuto anche una funzione sociale. Per molti giovani, la naia è stata la prima, a volte l’unica, occasione per uscire dal paese. (IlSudest)

Lunedì 29 aprile, alle 18.30, la biblioteca Manfrediana di Faenza ospita, a ingresso gratuito, la presentazione del libro ‘Ayrton Senna – Occhi feroci, occhi bambini’ di Giulia Toninelli (ed. DFG Lab). (ravennanotizie.it)

Sono passati trent’anni dal quel terribile week-end di Imola, passato alla storia come il peggior Gran Premio della storia, dove in tre giorni è successo e poteva succedere di tutto. Ad un certo punto non sembrava più una corsa automobilistica ma un bollettino di guerra e ad ogni giro ci si chiedeva se sarebbe successo qualcos’altro. (IlSudest)