Roma, Diabolik: davanti alla sede degli Irriducibili rispunta il murales cancellato

Il Messaggero INTERNO

Piscitelli era stato ucciso lo scorso 7 agosto da un un killer vestito da runner mentre era seduto su una panchina del Parco degli Acquedotti.

LEGGI ANCHE Clan Senese, no agli aiuti di Diabolik per gli spot in radio dei loro locali. Proprio per la ricorrenza della sua morte, gli ultras della Lazio e i suoi amici hanno tappezzato tutte le zone di Roma con i manifesti raffiguranti l'immagine del fumetto di Diabolik e la scritta «Diablo Vive», accompagnata dalla data 7/872019 - 7/872020.

Nel corso della giornata, previste altre iniziative per Piscitelli, ad un anno dal delitto, oltre che una messa in forma privata, riservata soltanto ai familiari. (Il Messaggero)

Su altre fonti

Angela Piscitelli se la prende con "quei giornalisti che mi sembrano solo scribacchini ambiziosi, forse con una regia alle spalle, la cui ignoranza trovo raccapricciante". Si è scritto e detto che era un grande criminale, un grande boss mafioso, un grande fascista, un grande violento. (Adnkronos)

Fabrizio Piscitelli muore sul colpo. Tra gli indagati nell'inchiesta c'era appunto anche Fabrizio Piscitelli, che secondo gli inquirenti avrebbe guidato l'organizzazione dedita al traffico di droga insieme a Fabrizio Fabietti. (Adnkronos)

'Diabolik', come lo chiamavano tutti, è stato ucciso lo scorso anno, il 7 agosto, da un killer vestito da runner mentre era seduto su una panchina del Parco degli Acquedotti. Proprio per la ricorrenza della sua morte, gli ultras della Lazio e i suoi amici hanno tappezzato tutte le zone di Roma con i manifesti raffiguranti l’immagine del fumetto di Diabolik e la scritta “Diablo Vive”, accompagnata dalla data 7/8/2019 – 7/8/2020. (Adnkronos)

E fuori dalla sede degli Irriducibili, in via Amulio - dopo la cancellazione pretesa e ottenuta dal Comune di Roma - è stato anche realizzato nuovamente un murales in suo onore. (Repubblica Roma)

Chi era Fabrizio Piscitelli. Una grande passione, la Lazio, ma anche diversi problemi con la legge. A un anno di distanza dal delitto del Parco degli Acquedotti sono ancora tanti i punti interrogati di risolvere. (RomaToday)