Pil. Istat migliora le stime secondo trimestre 2022, da + 4,7% a un +5%

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AgenPress – L’Istat migliora le stime tendenziali del Pil. Nella terza stima, diffusa a 90 giorni dal trimestre di riferimento, l’Istituto ha rivisto al meglio il dato tendenziale del secondo trimestre 2022, passando da un + 4,7% a un +5%. Nel secondo trimestre del 2022 il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021. (Agenpress)

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L’Istat il 5 ottobre 2022 ha comunicato un miglioramento per quanto riguarda le stime tendenziali del Pil. Nella terza stima, diffusa a 90 giorni dal trimestre di riferimento, l’Istituto ha rivisto al rialzo il dato tendenziale del secondo trimestre 2022, passando da un +4,7% a un +5%. (Corriere della Sera)

La stima della crescita congiunturale del Pil, diffusa il primo settembre, era stata anch`essa dell`1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%. Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2021. (Italia Oggi)

Come di consueto in corrispondenza della diffusione del II trimestre dell’anno, in questa nota si presenta una terza stima dei conti economici trimestrali, a 90 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. (Gazzetta di Salerno)

Tale stima si rende necessaria per incorporare nelle serie storiche trimestrali i vincoli annuali introdotti con la nuova stima degli aggregati economici annuali per il triennio 2019-2021 diffusa il 23 settembre scorso. (gazzettadimilano.it)

Inizia a farsi sentire l’eco delle disgrazie avvenute in questo 2022. Se nei precedenti trimestri gli italiani non avevano ancora iniziato ad accusare questo rimbalzo negativo nella propria economia, adesso Istat incomincia a fornire dati una piccola flessione al ribasso. (ZON)

Continua il trend al ribasso per i risparmi delle famiglie. Guerra e inflazione pesano infatti sulle tasche degli italiani, che vedono calare il loro potere d’acquisto, cominciano a dover intaccare i loro risparmi e riescono ad accantonare sempre meno. (FocusRisparmio)