Metropolis/538 - Ucriana, Di Feo: 'Da Russia a Niger e Kuwait. Dove e come sono impiegati i soldati italiani nel mondo'

Repubblica TV ESTERI

L'Italia schiera 8mila soldati italiani in tutto il Pianeta, ma come operano questi militari? Gianluca Di Feo spiega a Metropolis: "Il Generale Figliuolo, dopo aver vaccinato gli italiani, adesso si occupa del comando operativo da cui dipendono tutti i soldati italiani impegnati in missioni europee e della Nato. Queste forze sono impegnate nel confronto con la Russia, con i nostri piloti che controllano i caccia di Mosca, in Kuwait e nel Niger, un paese criciale per le rotte di migranti e per il Piano Mattei annunicato dal Governo Meloni". (Repubblica TV)

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È in prima linea tra le forze italiane impegnate a presidiare il fianco Est della Nato. Al suo fianco, ha spiegato il generale intervenuto in audizione davanti alle commissioni riunite Difesa e Affari esteri sul tema delle missioni militari, 3mila militari, 1.100 mezzi terrestri e venti aerei. (Il Sole 24 ORE)

Tremila uomini, 1.100 mezzi terrestri, una nave da guerra e oltre 20 assetti aerei. (ilGiornale.it)

A rendere l’idea dell’interesse strategico dell’area dei Balcani per la difesa sono state le parole del generale Francesco Paolo Figliuolo , Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze. (Il Sole 24 ORE)

Caro generale Figliuolo, le scrivo questa cartolina perché ho letto che è stato lei, in quanto Comandante del vertice operativo interforze, a illustrare al Parlamento l’altro giorno il nuovo massiccio impegno dell’Italia su quello che ormai tutti chiamano il «fianco orientale», cioè lo schieramento ... (La Verità)

L’approntamento, con l'impiego di carri armati Ariete e i blindo Centauro, è finalizzato al loro prossimo invio nell’est Europa. Da oltre una settimana i carristi del 32° reggimento carri di Tauriano e i cavalieri del Lancieri di Novara (5)° di Codroipo appartenenti alla brigata Ariete di Pordenone, si stanno esercitando nell’area adestrattiva del Cellina Meduna. (Il Messaggero Veneto)

Sperando di poter mettere un punto a conclusione di un fine settimana col fiato sospeso, possiamo cosi ricapitolare: l’Iran degli ayatollah ha dato la prova di forza che annunciava di dare da due settimane e ha lanciato cinque ondate di strike, tre con i droni kamikaze Shahed 136 e due con missili da crociera e balistici; Israele ha a sua volta dimostrato al mondo di essere protetta e avere una eccellente difesa (principi “storici” andati in frantumi la mattina del 7 ottobre) neutralizzando il 99 per cento dei 300 tra droni e missili lanciati; Teheran e le capitali dei paesi proxi hanno così potuto fare festa con un po’ di bandiere bruciate e clacson impazziti; la diplomazia, quella della Casa Bianca in testa, ha convinto il premier israeliano Bibi Nethanyau a mettere la testa sotto il ghiaccio e a fermarsi qua. (Tiscali Notizie)