A caccia di uno degli eventi cosmici più catastrofici

Per confermare la scoperta di una fusione tra una stella di neutroni e un buco nero, i ricercatori sono andati a caccia di una kilonova, la firma elettromagnetica di uno scontro di questa portata.

Un sofisticato algoritmo ha poi controllato automaticamente milioni di rilevamenti per identificare eventi astrofisici plausibili che potrebbero essere collegati a un evento Nsbh.

«Se potessimo catturare la luce della kilonova da una fusione Nsbh, potremmo capire quali elementi pesanti si formano in questi sistemi e come. (Media Inaf)

Ne parlano anche altri giornali

La somma “algebrica” delle masse iniziali è 151 masse solari, circa 9 masse solari in più rispetto alla massa del buco nero prodotto. Ora questo evento è stato osservato e verificato e inizia adesso la costruzione di una integrazione soddisfacente della teoria sui buchi neri. (Innovation Nation)

Grazie al lavoro coordinato di due grandi gruppi internazionali di astronomi, di cui ha fatto parte anche Ruben Sánchez-Ramírez, ricercatore dell'Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, è stato possibile indagare sulla firma elettromagnetica lasciata da uno degli eventi cosmici più catastrofici in assoluto, ovvero la collisione tra una stella di neutroni e un buco nero , uno tra gli oggetti più pesanti dell’Universo. (Sky Tg24 )

Ma secondo Berry, così come per altri studiosi, il buco nero più interessante non è quello derivato dalla fusione. “Si tratta di una rivelazione scioccante, perché non ci aspettavamo l’esistenza di simili buchi neri”, prosegue. (National Geographic Italia)

(askanews) – Coi suoi due bracci di 3 chilometri adagiati nella campagna pisana, vicino Cascina, l’interferometro Virgo è uno dei tre più grandi e sensibili rivelatori di onde gravitazionali al mondo. Un’opportunità che non si è lasciata sfuggire il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, impegnato da sempre nello studio dell’ecosistema marino in prossimità delle coste toscane. (askanews)

Si tratterebbe di un rilevatore di onde gravitazionali terrestre grazie al quale si potrà davvero “aprire” un’altra branca dell’astronomia, quella dedicata all’analisi regolare del cosmo tramite le onde gravitazionali. (Notizie scientifiche.it)