Parla la madre di Kalyna, il vice comandante di Azov: "Mio figlio è buono, non beve e non fuma"

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Secolo d'Italia ESTERI

Fanno parte degli Azov tutte quelle persone che vogliono difendere il nostro Paese che è da anni in pericolo d’invasione”.

Adesso la madre teme per la sorte del figlio, ha paura che il figlio venga torturato

Esordisce così Lydia Vasylivna, 66 anni, madre di Svyatoslav Palamar detto “Kalyna“, il vicecomandante del battaglione Azov che ha lasciato per ultimo le acciaierie di Mariupol.

E aggiunge che il figlio non è nazista, che “c’è un’idea sbagliata del battaglione Azov, frutto della propaganda russa: non sono nazisti, sono nazionalisti. (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Lui lo sa ed è probabile che non s’illuda troppo: è entrato nel Reggimento Azov fin da quando prese vita nel 2014. L’ultimo a mollare, dopo il suo vice Sviatoslav «Kalina» Palamar che aveva registrato un messaggio quasi uguale il giorno prima. (Corriere della Sera)

E poco importa se i ceceni sono stati in passato i grandi nemici della Russia dì. Grazie alla presenza dei miei uomini al fianco degli alleati russi e ai combattenti di Lugansk la pressione si sta facendo sempre più imponente (ilGiornale.it)

Comincia così il racconto di Lydia Vasylivna, 66 anni, madre del vicecomandante del battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, detto Kalyna, ultimo a lasciare l’acciaieria di Mariupol. «Non sono nazisti». La testimonianza di Lydia Vasylivna si sposta poi sul battaglione Azov e sulla matrice nazista attribuita ai suoi combattenti. (Open)

di Greta Privitera. Il racconto sul vicecomandante del battaglione Azov che ha lasciato per ultimo Mariupol: «Non lo sentivo da gennaio, poi il 20 maggio mi ha chiamata quando stava per uscire. (Corriere della Sera)

Battaglione Azov Il ruolo del Battaglione Azov perché e quando il "presidente sarà costretto a lasciare". La donna racconta di averlo sentito l'ultima volta il 20 maggio: "Erano le undici di mattina. (Liberoquotidiano.it)

Gli ho solo detto: ‘Ti prego, stai attento’ [.] Ora abbiamo molta paura che gli facciano del male”. “Mio figlio è buono, non è un nazista, difende la patria”. (L'HuffPost)