“Sandokan”, violento e stratega. Perché il boss Schiavone è un mafioso e non un camorrista

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Un boss anziano come Francesco Schiavone, dopo 26 anni di carcere, gran parte dei quali trascorsi al 41 bis, decide di collaborare con la giustizia perché è possibile che abbia guardato indietro, analizzato come le retrovie del suo clan si sono logorate, e si sono usurati anche i limiti detentivi che si era imposto e piano piano ha immaginato e ragionato su quello che resta del suo futuro. E come… (la Repubblica)

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Prevista come officiante nuziale, la zia di Fikret non si fa trovare alla villa, suscitando preoccupazione tra gli ospiti. Si scopre che un incidente imprevisto la coinvolge: la donna è stata vittima di un rapimento temporaneo da parte dell’oscuro Vahap, che l’ha costretta a cedere la propria auto prima di abbandonarla isolata su una strada cittadina. (SofiaOggi.com)

Lo afferma, all'ANSA, l'ex procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho. "Ci sono tanti aspetti da approfondire, come la rete di relazioni che garantiva al clan di inserirsi negli appalti, soprattutto quelli che hanno riguardato la ricostruzione - sottolinea -. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Uno dei più spietati. Ha deciso di collaborare con la giustizia a 70 anni compiuti Francesco Schiavone, alias «Sandokan», boss indiscusso del clan dei Casalesi. (ilGiornale.it)

Oltre a svelare omicidi rimasti mistero, il boss dei Casalesi Francesco Schiavone - detto Sandokan - che ha iniziato a collaborare con la giustizia, potrebbe gettare nuova luce su quella pagina drammatica e opaca del nostro Paese rappresentata dalla Terra dei Fuochi, ma potrebbe anche far tremare i colletti bianchi: è noto lo stretto rapporto dei Casalesi con un'ampia zona grigia dell'imprenditoria e della politica. (Sky Tg24 )

Gomorra, ultimo atto. «Lo faccio per la mia famiglia», dice l’uomo rivolgendosi ai magistrati. E aggiunge: «Sono stato un mafioso, non solo un camorrista». .117 Visite (TERRANOSTRA | NEWS)