No alla svolta securitaria nelle università. Bernini: "Non sottovalutiamo e non drammatizziamo”

L'HuffPost INTERNO

Una discussione sul tema ci sarà, ma non si concretizzerà in una svolta securitaria negli atenei. La ministra Anna Maria Bernini allontana i sospetti in un’intervista rilasciata alla Stampa, in merito alle contestazioni all'università di Napoli che hanno fatto saltare un incontro con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Pochi giorni prima manifestanti pro Palestina avevano contestato anche l’intervento del giornalista David Parenzo, all’Università La Sapienza di Roma (L'HuffPost)

Su altri giornali

Venerdì scorso alcuni studenti dell’Università di Napoli hanno impedito al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, di intervenire a un convegno sul Mediterraneo in un’aula dell’Ateno. (Tempi.it)

Questa selezione rappresenta un perfetto equilibrio tra qualità e convenienza, e rivela una gemma nel vasto panorama dei vini italiani. La Cantina di Venosa, celebre cooperativa vinicola fondata nella seconda metà del XX secolo da un gruppo di soci, emerge come protagonista di questa prestigiosa premiazione. (NewsWeb24.it)

È un cambiamento epocale per la politica, gli Stati e i mercati. Il mondo, negli ultimi decenni, non è stato mai così confuso: due guerre, una nel cuore dell’Europa, una nel cuore del Mediterraneo allargato. (il Resto del Carlino)

Napoli, Tajani: "Grave impedire a Molinari di parlare all'Università" Il Ministro degli Esteri è tornato sulla contestazione all'Università Federico II (Ottopagine)

"L'Università Federico II di Napoli avrebbe offerto un contesto ideale per discutere del Mediterraneo, un'area contesa tra Russia, Cina e democrazie occidentali, ognuna con progetti diversi. Purtroppo, ho dovuto annullare l'incontro con gli studenti a causa di violenze da parte di un piccolo gruppo minoritario. (Repubblica TV)

Un mondo in cui Maurizio Molinari – direttore de La Repubblica, il secondo quotidiano italiano per numero di vendite; direttore del Gruppo Gedi; presenza fissa nei talk show delle tv pubbliche e private; pubblicato dalle principali case editrici italiane – viene fatto passare dal potere politico e mediatico del Paese quasi come “uno che non può parlare”, perché qualche decina di studenti e studentesse si è permesso di contestarlo con cori e cartelli, accusandolo di agire da “scorta mediatica” (copyright di Oriani, giornalista dimessosi da Repubblica dopo 12 anni di collaborazione) del genocidio israeliano. (Il Fatto Quotidiano)