Perché gli occhiali di Facebook preoccupano già

La qualità degli scatti e delle riprese non è eccelsa se confrontata ad esempio a quella offerta di uno smartphone di alta fascia, disponendo gli occhiali intelligenti targati Facebook di una fotocamera da "appena" 5 megapixel.

In molti ricorderanno l'esperimento, a conti fatti di scarso successo, rappresentato dagli smart glasses di Big G (ribattezzati Google Glass).

Facebook ha tenuto a rassicurare tutti in merito alla tutela della privacy. (il Giornale)

Su altre fonti

I nuovi occhiali Ray-Ban Facebook violano la privacy, è l’allarme lanciato dal Garante per la protezione dei dati personali. Nonostante i dubbi sulla privacy, i Ray-Ban Facebook sono in vendita nei negozi italiani e l’interesse per il loro acquisto è elevato (ContoCorrenteOnline.it)

Ma su Facebook View, le persone possono condividere i contenuti nei loro social network o nelle app di messaggistica. Il Garante Privacy italiano, infatti ha chiesto al suo corrispettivo irlandese (DPC- Data Protection Commission) di sollecitare Facebook per avere la risposta ad alcuni quesiti prima che gli occhiali smart arrivino in Italia. (Computer Magazine)

Il nodo privacy. Un prodotto nuovo che però deve affrontare gli stessi vecchi problemi legati alla privacy. (DDay.it - Digital Day)

Non si tratta di smart glass per la realtà aumentata né di un visore VR bensì di occhiali smart capaci di eseguire funzionalità basiche tramite l’interazione con un assistente vocale. La collaborazione tra Facebook e Ray-Ban ha dato vita ai nuovi Ray-Ban Stories, gli occhiali smart annunciati dai due colossi lo scorso 9 settembre e già disponibili anche in Italia. (Tecnoandroid)

Manca la realtà aumentata (Menlo Park non ha voluto strafare), ma soprattutto non è chiaro quale impatto potrebbe avere questo oggetto sulla vita di tutti i giorni, se avesse un uso su larga scala. Le lenti connesse registrano video, scattano foto e permettono di parlare e ascoltare musica con qualità molto alta. (Il Fatto Quotidiano)