A sei mesi dall'alluvione, il 25 maggio tutti in strada cittadini e sindaci insieme: “Mettiamo in salvo la Piana”

La Repubblica Firenze.it INTERNO

«Mai più 2 novembre 2023». Gli alluvionati della Toscana adesso si stringono compatti. E lanciano una richiesta: mettere in sicurezza i fiumi, il prima possibile. Lo chiedono a gran voce, al punto che a breve scenderanno in strada. Non più per spalare il fango o accatastare sui marciapiedi i ricordi di una vita demoliti dall’acqua. Ma per una manifestazione. Il 25 maggio residenti, commercianti e… (La Repubblica Firenze.it)

Ne parlano anche altre testate

Alluvione in Emilia, un anno dopo i protagonisti rivivono il salvataggio simbolo (Il Mattino di Padova)

Oggi, a sei mesi dal disastro, quelle lacrime si sono trasformate in gioia e ringraziamento per i tanti aiuti e supporti ricevuti per risollevarsi dalle conseguenze dell’alluvione. (LA NAZIONE)

Ce ne sono ancora molte, di ferite aperte, nei quartieri che un anno fa sono stati sopraffatti dalle inondazioni del 3 e del 16 maggio; sono, da una parte, le tante case vuote, spiccano le abitazioni unifamiliari, per le quali sia i ritardi degli indennizzi governativi, sia la loro incertezza, sia la farraginosità delle pratiche (formulate dallo staff del commissario Figliuolo) per accedere ai rimborsi, hanno finora reso difficile avviare i lavori di risanamento e, dall’altra sono le vetrine ancora infangate di quei negozi, e non sono pochi, che anche in centro storico non hanno ancora ripreso l’attività e forse non la riprenderanno più. (il Resto del Carlino)

In una delle zone, l’area di Borgo Durbecco, colpita sia dalla prima alluvione del 2… FAENZA (RA) – «La settimana scorsa si è staccato un pezzo di intonaco nella sala ed è venuto fuori l’odore di quei giorni. (La Repubblica)

Le aziende agricole«Un capitolo davvero preoccupante riguarda le aziende agricole colpite dall’alluvione — ha aggiunto il coordinatore di Ravenna di Legacoop Romagna, Mirco Bagnari - perché dallo Stato non è ancora arrivato nulla. (Corriere Romagna)

– Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione, la sua è una struttura ‘snella’ in termini numerici, ma spesso dai Comuni si è lamentato il mancato invio di quei rinforzi che avrebbero dovuto far viaggiare veloci gli uffici sui territori. (il Resto del Carlino)