Il coronavirus impatta sull’economia Il governo studia «possibili aiuti»

Corriere della Sera INTERNO

Francia e Germania più colpite Per Nomura l’impatto potrebbe essere modesto solo se il blocco verso la Cina venisse smantellato entro il mese.

Nel primo trimestre, comunque, il coronavirus dovrebbe pesare, con un calo del Pil in Germania e Francia dello 0,3% e in Italia dello 0,2%.

La diffusione del coronavirus avrà un impatto negativo importante sull’economia mondiale e su quella italiana, che cresce a ritmi bassissimi e che ora rischia una nuova recessione. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Negli Stati Uniti per esempio la durata media dei periodi di crescita è di un filo più di cinque anni e mezzo. Durante queste fasi oltre a ridursi il prodotto interno lordo tendono a diminuire redditi, numero di posti di lavoro, produzione industriale e vendite. (Il Sole 24 ORE)

Il rapporto di Nomura che prevede l'Italia in recessione nel 2020 anche a causa del Coronavirus è solo la coda di una lunga stagnazione. In realtà l'economia italiana cresce poco da molto tempo. (Il Sole 24 ORE)

Il rapporto di Nomura che prevede l’Italia in recessione nel 2020 anche a causa del Coronavirus ”è uno scenario estremo, e una delle ipotesi. “In questo scenario vediamo Germania e Italia come i paesi più esposti, con Francia e Spagna che soffrono di meno”. (L'HuffPost)

Bain Italia ha anche il coordinamento del mercato turco e di quello greco. Un po’ a sorpresa rispetto al sentire prevalente tra gli analisti, Prioreschi non vede l’Italia in una posizione di fondo nell’eurozona. (Forbes Italia)

L’allarme di Nomura. L’allarme arriva dalla celebre banca d’affari giapponese Nomura in un rapporto appena pubblicato. “In questo scenario vediamo Germania e Italia come i Paesi più esposti, con Francia e Spagna che soffrono di meno” scrive Nomura. (QuiFinanza)

Il calo della spesa turistica dovrebbe invece avere un impatto negativo sulla crescita soprattutto in Italia, scrivono gli analisti del gruppo giapponese. “In questo scenario vediamo Germania e Italia come i paesi più esposti, con Francia e Spagna che soffrono di meno”. (Il Fatto Quotidiano)