Sciopero Rai, la denuncia della giornalista: «In 20 anni mai subite pressioni e censure come in questa fase». Tg1 e Tg2 in onda lo stesso – Il video

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«Preferiamo perdere la paga che la libertà». Con queste parole l’Usigrai – lo storico sindacato dei giornalisti Rai -, ha annunciato lo sciopero di oggi, 6 maggio. Per la prima volta dopo molti anni, i cronisti del servizio pubblico si sono astenuti totalmente dal lavoro. Non tutti i cronisiti: quelli iscritti all’Unirai, il neonato sindacato ritenuto vicino alla destra, sono rimasti in redazione, provando a confezionare comunque i telegiornali e i programmi. (Open)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo sciopero dei giornalisti RAI indetto ieri da USIGRAI è stato un flop. Gli organizzatori hanno detto di aver avuto un’adesione del 75%: anche se fosse vero, significa che loro stessi stanno certificando di non avere più il controllo del 25% dei giornalisti della televisione pubblica nazionale. (StrettoWeb)

“Grazie al supporto dell’equipe del Prof. A raccontare la sua storia il Policlinico Umberto I. (Frosinone News)

ROMA — All’indomani dello sciopero che ha spaccato le redazioni dei telegiornali Rai, a Saxa Rubra non si parla d’altro. Del diktat partito dal settimo piano di Viale Mazzini per far fallire la protesta sindacale. (la Repubblica)

Il declino della Rai sta assumendo tinte mostruose e grottesche, nello stesso tempo. (il manifesto)

Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima", usa l'ironia per registrare quanto accaduto lunedì: "La metà dei dipendenti Rai ha lavorato, Tg 1 e Tg 2 sono andati regolarmente in onda. (Liberoquotidiano.it)

Roma, 7 mag – Basterebbe ragionare un minimo: ma che sistema opprimente è uno in cui tutta la stampa rimbalza in modo praticamente unanime uno stesso e identico messaggio? Non ci vuole neanche un genio per capirlo, sarebbe sufficiente semplicemente fare le dovute addizioni e unire i puntini. (Il Primato Nazionale)