Elon Musk conferma la soluzione anti-bot: tassa ai nuovi account per postare su X

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A quanto pare le soluzioni anti- bot non sono state in grado di aggirare le nuove possibilità offerte dall'intelligenza artificiale, pertanto come scritto dallo stesso Musk in un post “una piccola tassa per i nuovi account che vogliano postare è l'unico modo per frenare l'assalto incessante dei bot”. Elon Musk ha confermato le indiscrezioni circolate lo scorso anno, ribadite poi durante una conversazione pubblica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sul tema dell'AI . (HDblog)

La notizia riportata su altri giornali

In un post su X, Musk ha comunicato a un utente che una “piccola tariffa” per consentire ai nuovi account di pubblicare sulla piattaforma è “l’unico modo per frenare l’incessante attacco dei bot”. Un rapporto dello scorso anno ha rivelato che Elon Musk aveva intenzione di introdurre una nuova tariffa per gli utenti appena registrati su X, sostenendo che questa sarebbe stata l’unica via per rendere la piattaforma libera dai bot. (iSpazio)

Nel tentativo di arginare il problema persistente dei bot su X (o Twitter per i più nostalgici), Elon Musk ha introdotto una nuova politica a pagamento che rappresenterebbe una nuova una svolta verso la monetizzazione del social network. (Tech Princess)

L'annuncio è arrivato dallo stesso imprtenditore attraverso un post pubblicato proprio sulla sua piattaforma social. Una nuova bufera si è abbattuta su Elon Musk. (leggo.it)

Un paywall è la soluzione ai perenni problemi di Elon Musk e della sua Platform X con i bot? L'eccentrico miliardario sembra pensarla così perché presto postare sul sito costerà denaro.Questo vale in particolare per i nuovi utenti che dovranno iniziare a pagare per utilizzare le funzionalità del sito, oppure dovranno aspettare tre mesi – come ha chiarito Musk in un post successivo durante la giornata in cui ha detto:"Questo è solo per i nuovi utenti. (Gamereactor Italia)

Musk, per combattere l'invadenza dei bot su X, imporrà a coloro che desiderano condividere contenuti di versare una modesta tassa. (Multiplayer.it)

Nelle Filippine e in Nuova Zelanda l'ex Twitter chiede 1 dollaro all'anno ai nuovi iscritti non verificati (StartupItalia)