Bce lascia tassi interesse invariati come da attese

LaPresse ECONOMIA

Milano, 22 apr.

E’ quanto scrive la Bce nella nota pubblicata al termine della riunione di politica monetaria del comitato direttivo

(LaPresse) – I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale europea rimangono invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.

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Ci si può aspettare che questi fattori scompaiano dai tassi di inflazione annuali all’inizio del prossimo anno” La Bce resterà sostanzialmente alla finestra, anche se ha già detto che prevede di aumentare “significativamente” il ritmo degli acquisti del Pepp nel secondo trimestre. (Business Insider Italia)

E’ quanto scrive la Bce nella nota pubblicata al termine della riunione di politica monetaria del comitato direttivo. “Il Consiglio direttivo – prosegue – continua ad attendersi che gli acquisti netti mensili di attività nel quadro del PAA proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della Bce” (LaPresse)

"Non ci aspettiamo grandi sviluppi", commenta a proposito Peter Allen Goves, fixed income research analyst di Mfs Im. Secondo gli esperti, però, è verosimile che durante il meeting l'istituto di Francoforte scelga di mantenere le sue indicazioni invariate, rimandando decisioni più decisive al successivo incontro di giugno. (Milano Finanza)

Da quando è stato lanciato – a marzo 2020 – il piano di acquisti anti-pandemia, il cumulato di titoli ha raggiunto 976,6 miliardi di euro. In totale la cifra di acquisti di titoli raggiunta nella seconda settimana di marzo 2021 è stata di 41,5 miliardi di euro, a fronte di 34 miliardi la settimana precedente (ilmessaggero.it)

(LaPresse) – Il Consiglio direttivo della Bce condurrà gli acquisti nell’ambito del programma pandemico Pepp “in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione”. (LaPresse)

Per quanto riguarda invece la domanda di credito da parte delle imprese, l'indagine rivela che un calo da -12 a -20 per quanto riguarda la media dell'eurozona mentre in Italia la domanda rimane positiva ma con una decelerazione da +40 a +10. (Il Sole 24 ORE)