Le mani dei clan sulla città di Decaro

ilGiornale.it INTERNO

Lo spaccato dell’inchiesta Codice Interno della Dda di Bari che ha portato allo scontro politico tra il sindaco Antonio Decaro (ufficialmente candidato dalla Schlein come numero due nel Sud alle Europee) e il Viminale per l’invio della commissione d’accesso al Comune, è quello di un «potere pervasivo» del clan Parisi anche nei rami periferici della macchina pubblica. Sono diversi episodi a svelare non solo il quadro di soggezione verso il potere mafioso da parte di alcuni pubblici ufficiali, tra cui un dipendente della municipalizzata del trasporto pubblico Amtab, a cui il clan avrebbe imposto assunzioni di parenti e affiliati. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lovreglio è ritenuto dalla Dda l’uomo chiave dell’ascesa politica dell… BARI. (La Stampa)

«Le assunzioni sono per caso state strumento di potere elettorale? - chiede Silvestroni - A questa risposta può rispondere una indagine della commissione parlamentare Antimafia che spero indaghi sui collegamenti tra Concorsopoli Lazio e l’inchiesta a Bari». (Civonline)

E - sempre sulla carta - i conti del 2023 della spa comunale dei trasporti (che dovrebbero essere approvati entro giugno) dovrebbero chiudere con un attivo definito «significativo» da chi ne sta seguendo l’andamento. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sarebbe bastato, quindi, leggere le relazioni allegate ai bilanci. Non è un mistero. (Corriere)

Nella Concorsopoli regionale i candidati sono stati suddivisi in sette batterie da 90 unità ma la quasi totalità dei 44 assunti sono stati collocati tutti insieme, appassionatamente, nella prima. Le prove sono state eseguite dalla Studio Staff RU, società al centro dell’inchiesta di Bari per le assunzioni “pilotate” dalla criminalità organizzata. (Paolo Gianlorenzo)

A Bari si potrebbe riscrivere un pezzo importante di storia purulenta della Regione Lazio al tempo di Nicola Zingaretti. Circolano carte che mettono assieme esperti in concorsi in modalità illecite nel capoluogo pugliese al centro dell’affaire Emiliano-De Caro con quanto accadde tempo fa con la concorsopoli del Lazio ad Allumiere, e che costò se non altro la carriera ad un pezzo grosso dell’amministrazione regionale di allora, Mauro Buschini del Pd, costretto a lasciare la presidenza del consiglio alla Pisana. (Liberoquotidiano.it)